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Trento, approvato il decreto per l’uccisione dei lupi: il Tar respinge i ricorsi degli animalisti

Il Tar ha respinto i ricorsi avanzati dagli animalisti e a Trento è stato approvato il decreto per l’abbattimento dei lupi. Secondo il Tar, non si tratta di animali “in pericolo o in via di estinzione”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Via libera all'abbattimento di due lupi in Trentino. Il presidente del Tar di Trento, Fulvio Rocco, ha respinto la richiesta di sospendere l'abbattimento di due esemplari ritenuti responsabili dell'uccisione di 16 bovini e 2 asini avvenute in località malga Bodera a Sega di Ala.

I ricorsi, ora respinti, erano stati presentati dalle associazioni animaliste Leal Odv Lega Antivivisezionista, l'altro da Lncd Animal Protection, Wwf e Lav contro il decreto di abbattimento voluto dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Il provvedimento di prelievo e uccisione dei lupi è stato ritenuto "coerente con il quadro normativo provinciale e comunitario".

L'ok all'abbattimento è arrivato anche in Alto Adige dopo l'emissione di un'ordinanza analoga voluta dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. Il governatore ha firmato l'autorizzazione al prelievo di altri due esemplari nella zona di Castelbello in Val Venosta. Si tratta del secondo provvedimento di questo tipo nell'arco di una settimana dopo quello del 9 settembre per l'abbattimento di due lupi nella zona di Selva dei Molini.

Stando a quanto reso noto, il Servizio forestale provinciale e i legali provinciali avrebbero emesso una valutazione accolta dal Tar. Nel comune di Castelbello, infatti, sarebbero soddisfatti i requisiti di base per l'autorizzazione al prelievo dei lupi ritenuti pericolosi per il bestiame poiché la popolazione di questi animali non è ritenuta in pericolo o a rischio estinzione.

Diversi capi di bestiame sono stati uccisi durante l'estate e il provvedimento per l'abbattimento dei lupi figura come "protezione dei pascoli" per evitare l'aggressione ad altri esemplari da allevamento. Il prelievo è di competenza del Corpo forestale provinciale e l'autorizzazione di rimozione ha una validità di 60 giorni dalla data della firma.

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