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Perché sabato 25 giugno ci sarà lo sciopero dei lavoratori Ryanair

Fabrizio Cuscito, segretario nazionale Filt Cgil, spiega perché sabato 25 giugno piloti e assistenti di volo delle compagnie aeree Ryanair, Malta Air e della società CrewLink sciopereranno per 24 ore.
A cura di Davide Falcioni
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Per sabato 25 giugno è stato confermato lo sciopero di 24 ore di piloti e assistenti di volo delle compagnie aeree Ryanair, Malta Air e della società CrewLink. A renderlo noto, nella giornata di ieri, sono stati Filt Cgil e Uiltrasporti, spiegando che "la protesta rientra in una mobilitazione coordinata a livello europeo". Infatti "visto il perdurare dell'impossibilità di avviare un confronto dedicato alle problematiche che da mesi affliggono il personale navigante, i lavoratori italiani di Ryanair, Malta Air e Crewlink scioperano per chiedere contratti di lavoro in linea ai minimi salariali previsti dal contratto collettivo nazionale di settore, così come previsto dalla legge italiana". Inoltre attraverso l'agitazione "rivendichiamo acqua e cibo per gli equipaggi", spesso "impossibilitati a scendere dall'aereo anche per 14 ore consecutive" e la "cancellazione dei tagli ai salari introdotti per fronteggiare un periodo di crisi non più attuale". Per cui "se non ascoltati procederemo senza indugi con ulteriori azioni di protesta già a partire dal mese di luglio", sottolineano. Insomma, chi ha prenotato un volo Ryanair per sabato rischia di subire pesanti disagi. Fanpage.it ne ha parlato con Fabrizio Cuscito, segretario nazionale Filt Cgil.

Fabrizio Cuscito, FILT Cgil
Fabrizio Cuscito, FILT Cgil

Sabato 25 giugno ci sarà un nuovo sciopero di piloti e assistenti di volo di Ryanair. La mobilitazione arriva dopo quella dell’8 giugno. Come mai?

A fronte di un'esplosione del traffico aereo, con un aumento negli ultimi mesi sia dei passeggeri che dei voli, cessano di sussistere le ragioni che per due anni hanno giustificati bassi salari e condizioni di lavoro penalizzanti, condizioni che Ryanair aveva imposto a lavoratori e lavoratrici a causa della crisi del settore durante la pandemia. Ora i ritmi di lavoro sono tornati ai livelli del 2019, il flusso dei passeggeri è ripreso a pieno regime, ma gli stipendi non sono stati aumentati e sono rimasti molto bassi. Abbiamo quindi convocato un primo sciopero lo scorso 8 giugno per chiedere contratti di lavoro in linea con i minimi salariali previsti dal contratto collettivo nazionale di settore. Purtroppo la compagnia finora non ha voluto aprire un dialogo con noi, quindi siamo costretti a scioperare di nuovo sabato 25 giugno.

Ryanair sostiene che lo sciopero dell'8 giugno è stato un flop. Voi, al contrario, dite che l'adesione è stata alta.

Solo nell'aeroporto di Bergamo, principale scalo di Ryanair in Italia, sono stati cancellati 20 voli. Non mi sembra un fallimento, anzi…

Perché scioperate? Quali sono le condizioni dei lavoratori Ryanair?

Ryanair non applica ai suoi dipendenti il contratto collettivo nazionale, che è molto competitivo e prevede dei meccanismi di premialità che giudichiamo soddisfacenti. Il contratto Ryanair invece è rimasto quello del clou della pandemia e prevede per i lavoratori e le lavoratrici buste paga molto basse nonostante le ore di volo siano aumentate esponenzialmente.

Lo sciopero chiede "acqua e cibo per gli equipaggi". Che significa?

In Ryanair non esistono pause pranzo. I naviganti percorrono ogni giorno quattro tratte (ad esempio Londra-Roma-Londra-Roma) e mangiano quando hanno un attimo di tempo, nelle pause tra un volo e l'altro. I transiti  tuttavia sono molto brevi, spesso nell'ordine di poche decine di minuti, e in quel lasso di tempo i membri dell'equipaggio devono svolgere alcune mansioni indispensabili come far sbarcare i passeggeri, imbarcare i nuovi viaggiatori e occuparsi dei controlli di sicurezza. Non sempre riescono a ritagliarsi il tempo necessario per fare pranzo. Ma non è tutto: oltre a non fornire il cibo ai dipendenti, tanto meno la possibilità di scendere dall'aereo per andare a comprarlo, Ryanair non dà loro neppure acqua. I lavoratori e le lavoratrici sono obbligati a portarsi una borraccia da casa. Ciò avviene perché ovviamente imbarcare acqua in più a bordo degli aerei per i membri dell'equipaggio ha un costo per la società. Insomma, mi sembrano condizioni oggettivamente complicate.

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Nelle altre compagnie aeree le condizioni di lavoro sono migliori?

In tutte le compagnie major, ma anche in molte low cost, il cibo e l'acqua vengono garantiti ai dipendenti. Si tratta di un obbligo previsto dal contratto collettivo nazionale che, come detto, Ryanair non applica.

Proviamo ad allargare il discorso. Cos'è successo nelle compagnie aeree di tutto il mondo durante la pandemia? Perché ogni giorno vengono cancellati voli e i passeggeri subiscono ritardi?

Tra il 2020 e il 2021 molte aziende hanno posto in cassa integrazione parte dei loro dipendenti a tempo indeterminato; molti di questi hanno trovato altri impieghi e quando sono stati richiamati in servizio non sono più stati disponibili. Va poi aggiunto che il settore del trasporto aereo richiede competenze tecniche molto alte che non si improvvisano dall'oggi al domani: servono corsi specifici, certificazioni Enac e skills non banali che non possono essere reintegrate immediatamente. Serve tempo. Un capitolo a parte è poi quello dei tantissimi precari impiegati nel settore aeroportuale: le loro retribuzioni erano molto basse e quando sono stati richiamati hanno semplicemente preferito non tornare a lavorare alle stesse condizioni di prima.

Basse quanto?

Un addetto aeroportuale precario guadagnava 600-800 euro al mese. Gli stessi piloti più giovani guadagnavano 2.500-3.000 euro, meno della metà degli stipendi dati ai loro colleghi all'estero. È naturale che di fronte a condizioni del genere in molti abbiano preferito lavorare per società straniere, o cambiare del tutto lavoro. Come biasimarli?

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