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La chef è nera: turisti lo scoprono e lasciano il ristorante. Lei è Marame Cissè, stella del cous cous ​

L’episodio di razzismo al Ginger People&Food di Agrigento, dove lavorava la chef Marame Cissè, senegalese, da 12 anni in Sicilia e pluripremiata per i suoi piatti. La denuncia amareggiata sui social: “Il nero va bene fin quando fa il lavapiatti”.
A cura di Biagio Chiariello
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Deprecabile episodio di razzismo nei giorni scorsi ad Agrigento dove una coppia al ristorante ha preferito alzarsi e andare via dopo aver scoperto che la proprietaria del locale era “neg*a, di colore”. A renderlo noto è Carmelo Roccaro, presidente della cooperativa sociale Al Karhub che gestisce il Ginger People&Food.

La chef del locale è Marame Cissè, nata in Senegal e arrivata in Sicilia per ricongiungersi al marito: negli ultimi anni ha conquistato diversi premi e riconoscimenti tra cui quello di campionessa mondiale di Cous Cous.

“Dopo avere visto il menù la signora mi ha chiesto se per caso la proprietaria del ristorante fosse una signora neg…di colore. E alla mia conferma si è alzata dicendo che non voleva più cenare qui…” ha raccontato la cameriera che ha servito (solo per qualche istante) la coppia.

Roccaro, dopo aver ascoltato il suo racconto, ha pubblicato sui social un resoconto dell’accaduto indirizzando alla cliente una lettera:

Sei entrata di fretta, con il tuo compagno, […] donna nostrana sulla sessantina circa. Sei stata accolta con il sorriso dalla nostra Karima, addetta di sala, giovane ragazza di seconda generazione, grande lavoratrice, che ti ha fatto accomodare dove volevi tu. Dopo qualche minuto ti ho visto alzare da tavola, disturbata, e dirigerti verso l’uscita. Ti sono venuto incontro per capire cosa stesse succedendo ma non mi hai degnato di uno sguardo e, alquanto seccata, non hai neanche risposto al mio saluto e sei andata via, così”.

Roccaro prosegue:

Io sono uscito e ti ho seguito mentre risalivi in macchina e andavi via, evitando di guardarmi, mentre costringevi il tuo compagno ad una improbabile inversione ad U. Io non conosco chi sei, la tua storia, i tuoi problemi e non oso nemmeno giudicarti. So solo che ho sentito una grande tristezza nel cuore. Ieri sera ho preso consapevolezza di quanto profondo e radicato sia questo sentire che emerge dal lato oscuro delle persone. Ma, ti sembrerà strano, ieri io ti ho anche ammirato. Ti ho ammirato perchè hai avuto la coerenza di dire quello che tante persone, concittadini, amici pensano ma non hanno il coraggio di ammettere. Non importa se si tratta di spazzatura, ma lo hai detto, hai fatto uscire quello che si nasconde dentro di te, sei stata, a tuo modo, sincera”.

E ancora:

Non importa – aggiunge – se si tratta di spazzatura, ma lo hai detto, hai fatto uscire quello che si nasconde dentro di te, sei stata, a tuo modo, sincera. Perché, vedi, noi ci siamo proprio perché esistono persone come te, e non ci disturbano i commenti del tipo »u vidisti? Dintra a cucina su tutti nivuri« o i »negri!« urlati dalle auto in corsa davanti al nostro ristorante".

Diffusa la notizia, tanti sono stati i commenti sui social, sia da parte della gente comune si della politica:

Lascia il locale perché la proprietaria è una donna di colore. La storia che arriva da Agrigento, grazie alla denuncia di Carmelo Roccaro, che con la cooperativa Al Karhub ha creato anni fa quella realtà straordinaria che è Ginger – people&food – scrive Giovanna Iacono, deputata del Pd -. Una realtà che ha il volto e le mani di Mareme Cisse, la chef senegalese che gestisce il ristorante e crea piatti straordinari che uniscono la Sicilia all’Africa. Una nera, appunto. Mi dispiace tanto per la ‘signora' che ha preferito andar via, perdendo la possibilità di un viaggio tra i sapori che, forse, non avrebbe saputo apprezzare. La cucina è cultura. E la cultura non è roba per i razzisti".

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