Firenze, studentesse violentate da carabinieri: condannato a 5 anni e 6 mesi Pietro Costa
Cinque anni e sei mesi per Pietro Costa: questa la decisione del tribunale di Firenze, che ha condannato l'ex carabiniere accusato insieme a un altro militare di violenza sessuale. Avrebbe abusato di due studentesse americane nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 dopo aver accompagnato a casa le ragazze con l'auto di servizio. Le giovani avevano trascorso una serata in discoteca nel capoluogo toscano prima del consumarsi della violenza. Il Ministero della Difesa si era costituito parte civile nel processo, così come il Comune di Firenze e la ragazza che accusa Costa di violenza sessuale, assistita dall'avvocato Gabriele Zanobini.
Il collega, l'ex appuntato Marco Camuffo, era già stato condannato a 4 anni e 8 mesi lo scorso 11 ottobre 2018. Camuffo aveva scelto il rito abbreviato. Nella sentenza di condanna si parlava di un "rapporto sessuale con violenza, senza il consenso, approfittando di una situazione psicofisica di inferiorità ma soprattutto a fronte del dissenso ben espresso dalla ragazza". Il gup inoltre scriveva che Costa avrebbe incastrato il collega: "Fa dichiarazioni che inchiodano Camuffo alle sue responsabilità dicendo di aver sentito i ‘no.. no', ‘no.. cosa fai' della ragazza americana. Poter affermare che Camuffo non avesse percepito il diniego della ragazza, sentito dal suo collega ‘indaffarato' con l'altra, appare veramente arduo".
Nel maggio del 2018 l'Arma dei carabinieri aveva destituito i due militari di Firenze. I due carabinieri quella notte erano stati chiamati per una rissa nella discoteca Flo, a Piazzale Michelangelo: al termine dell'operazione, i due si erano trattenuti nella discoteca a parlare con le ragazze, decidendo poi di riaccompagnarle a casa usando l'auto di servizio. Un comportamento ammissibile solo in casi eccezionali. Avevano parcheggiato sotto l'abitazione delle studentesse nel centro di Firenze, ed è lì che si sarebbe consumata la violenza sessuale. I due militari hanno ammesso che c’è stato un rapporto sessuale con le studentesse, ma hanno negato lo stupro.