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Coronavirus, lasciano la “zona rossa” di Parma per andare in vacanza a Madrid: denunciati

Due persone di 20 e 25 anni di Parma sono stati fermati dai carabinieri della compagnia di Borgo Panigale durante un normale controllo in un posto di blocco. I militari hanno chiesto di specificare il motivo per cui si trovavano fuori dalla loro provincia, e i giovani hanno risposto che si stavano recando all’aeroporto per prendere un aereo per Madrid, per un viaggio di piacere.
A cura di Davide Falcioni
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Incuranti delle restrizioni imposte dal governo nell'ultimo decreto del Presidente del Consiglio sul coronavirus due persone di 20 e 25 anni di Parma sono stati fermati dai carabinieri della compagnia di Borgo Panigale durante un normale controllo in un posto di blocco. I militari hanno chiesto ai due di specificare il motivo per cui si trovavano fuori dalla loro provincia, e i giovani hanno risposto che si stavano recando all’aeroporto per prendere un aereo per Madrid, per un viaggio di piacere. Per questa ragione sono stati denunciati per la violazione del Dpcm sull’emergenza sanitaria e invitati a rientrare nella loro provincia.

Il Dpcm con le "Misure urgenti di contenimento del contagio" dell’8 marzo – e con validità fino al 3 aprile 2020 – ha di fatto "chiuso" l’intera Lombardia estendendosi alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Chi viola le restrizioni si espone naturalmente a severe sanzioni. Nella direttiva ai prefetti diramata dal Viminale a 24 ore di distanza dal varo del provvedimento si legge che "la sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dal 650 cp (con una pena prevista di arresto fino a 3 mesi o l'ammenda fino 206 euro), salvo che non si possa configurare un'ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica". Lo stesso Ministro della Salute ieri ha dichiarato: "Sono per il pugno duro rispetto ad atteggiamenti non tollerabili. Per esempio persone che risultano positive che se ne vanno in giro. Abbiamo bisogno di comportamenti corretti dappertutto".

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