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Coronavirus, il commissario Arcuri: “In pochi giorni recuperati 3mila posti in terapia intensiva”

“Siamo passati da 13 a 73 ventilatori distribuiti al giorni, oltre 5 volte di più. Ma ancora pochi. In pochi giorni le terapie intensive in Italia sono passate da una dotazione di 5.300 a oltre 8 mila posti di terapia intensiva, il 64% in più; da 6.625 a 26.169 posti letto in pneumologia e infettivologia, oltre di quattro volte in più, succede solo nei grandi Paesi che sono coesi a vincere questa guerra”, così il commissario straordinario Domenico Arcuri in conferenza stampa.
A cura di Annalisa Girardi
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Il commissario straordinario all'emergenza coronavirus Domenico Arcuri, in conferenza stampa dalla Protezione Civile parla a tutti gli italiani: "Tutti i cittadini stano facendo enormi sacrifici, li ringraziamo per questo ma non basta ringraziarli. È giusto essere con loro il più chiari possibili, non dobbiamo minimizzare i problemi che stiamo affrontando. È davvero importante attenersi alle disposizioni che il governo ha dato, vi imploriamo di rispettarle".

Arcuri quindi avverte sul pericolo di diffusione del virus alle Regioni in cui al momento la portata risulta contenuta: "Dobbiamo fare in modo che questa emergenza non si diffonda anche nelle Regioni in cui la portata è ancora contenuta. Possiamo farlo solo se tutti, non solo i cittadini di quelle regioni, possono darci una mano". E ancora: "Siamo stati attaccati da un nemico invisibile, ma abbiamo reagito, nonostante l'emergenza non abbia precedenti nella nostra storia. Lavoriamo senza fermarci un minuto: tutti stiamo moltiplicando i nostri sforzi, sono sicuro che siamo sulla strada giusta. Che cosa stiamo facend0? La priorità è curare tutti i nostri concittadini colpiti dal virus, dobbiamo garantire loro più posti letto e più personale sanitario".

Oltre 3mila posti in più recuperati in terapia intensiva

E annuncia che oggi saranno distribuiti 135 ventilatori, ieri ne sono stati distribuiti 21: "Siamo passati da 13 a 73 ventilatori distribuiti al giorni, oltre 5 volte di più. Ma ancora pochi. In pochi giorni le terapie intensive in Italia sono passate da una dotazione di 5.300 a oltre 8 mila posti di terapia intensiva, il 64% in più; da 6.625 a 26.169 posti letto in pneumologia e infettivologia, oltre di quattro volte in più, succede solo nei grandi Paesi che sono coesi a vincere questa guerra", aggiunge Arcuri, affermando che le autorità si stanno mobilitando in una corsa contro il tempo per aumentare anche il personale sanitario. Il commissario sottolinea quindi come i medici disponibili siano ancora pochi: ma grazie al decreto governativo che elimina il tetto di spesa a cui dovevano sottostare le Regioni nell'assunzione di personale sanitario.

L'Italia comincerà a produrre mascherine

"Nei prossimi giorni, già da domani, saranno inviati 300 nuovi medici negli ospedali più in difficoltà. Quasi 8mila medici italiani hanno risposto al nostro appello, e io devo ancora ringraziare questa categoria, la più esposta all'emergenza", prosegue Arcuri. Il commissario quindi sottolinea la collaborazione tra le Regioni, grazie alla quale 59 pazienti ricoverati in terapia intensiva in Lombardia saranno trasferiti in altri territori, in grado di ospitarli.

Parlando inoltre della necessità di dotare il personale sanitario di dispositivi di protezione individuale, in primis le mascherine, Arcuri precisa che al momento mancano in quanto l'Italia ne produce una quantità insignificante rispetto alle esigenze dell'emergenza. "C'è in corso una guerra commerciale, e gli speculatori sono infiniti: ma ci sono anche molti Paesi che sono alleati dell'Italia e che ci stanno aiutando a dotarci delle mascherine". Un consorzio di produttori italiani del settore della moda, però, si sta attivando per produrre mascherine direttamente sul territorio, per "procurarci le munizioni necessarie a vincere queste guerra".

"Il numero massimo ci cittadini faccia il tampone"

Parlando quindi delle iniziative a livello regionale, in merito dalla dotazione di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, Arcuri precisa: "Se si continuano a dotare direttamente, come io invito di continuare a fare, ce lo comunicano e ci invitano a distribuire quelli di cui ci dotiamo noi a chi ha davvero bisogno. In una situazione di emergenza ognuno deve innanzitutto preoccuparsi, come è legittimo che sia, dei cittadini che gli sono più prossimi. Ma le Regioni devono collaborare affinché l'emergenza non si diffonda dalle aree più colpite alle altre Regioni".

Arcuri quindi conclude parlando dei tamponi: "Dobbiamo fare ogni sforzo perché il numero massimo di cittadini possibile faccia il tampone. Facciamo il possibile perché oltre alla dotazione dei tamponi i territori abbiano anche a disposizione tutta la strumentazione necessaria, a far sì che questi vengano analizzati in un tempo sufficientemente rapido".

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