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Covid 19

Ad Ancona sequestrati dispositivi per ventilazione che stavano per andare all’estero

Bloccata una spedizione di 1.840 circuiti respiratori che stavano lasciando l’Italia. I dispositivi sono stati sequestrati al porto di Ancona mentre, in violazione alle recenti normative relative all’emergenza Coronavirus, stavano per essere imbarcati in direzione Grecia.
A cura di Biagio Chiariello
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Un carico di dispostivi fondamentali per gestire l’emergenza sanitaria da Coronavirus sono stati sequestrati nel porto di Ancona dalla guardia di Finanza locale e dai funzionari dell’agenzia doganali. Stavano per essere imbarcati in direzione Grecia, in violazione delle recenti normative. Le apparecchiature sono indispensabili per collegare i respiratori ai pazienti adulti e bambini. Il carico sarà consegnato alla protezione civile, che lo destinerà agli ospedali italiani. Il rappresentante legale della società, con sede a Milano, è stato denunciato. Rischia 206 ero di ammenda e l'arresto fino a tre mesi.

L'operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Ancona in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane e Monopoli nell'ambito di uno specifico piano di controlli finalizzato al rispetto dell'ordinanza della protezione civile sull'emergenza Covid-19 nel nostro Paese che vieta alle imprese di cedere all'estero determinati dispositivi medici durante il periodo di crisi. Nello specifico si tratta di 1.840 circuiti respiratori (tubo, pallone, valvola e maschera respiratoria) da utilizzare per i pazienti in condizioni critiche.

“L’attività – spiega il comandante della Compagnia di Ancona, Francesca Campanaro – rientra in un piano di controlli predisposto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli sul rispetto dell’ordinanza del Dipartimento di Protezione civile che fa divieto alle imprese di cedere all’estero determinati dispositivi medici tra i quali, in particolare, quelli di ventilazione utilizzati in terapia intensiva”.

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