Giulia Rigon uccisa a calci e pugni nel camper a Bassano, il fidanzato evita l'ergastolo: condannato a 21 anni di carcere

diFrancesco Brun 

Per i giudici, Henrique Cappellari, trent'anni, è l'omicida della compagna più vecchia di un anno, trovata senza vita il 19 dicembre 2021. Tre anni di libertà vigilata oltre alla reclusione: concesse le attenuanti generiche  

È stato condannato a 21 anni di carcere e tre di libertà vigilata Henrique Cappellari, trent'anni, accusato di aver ucciso a pugni e calci all'interno del camper in cui vivevano la fidanzata Giulia Rigon, commessa 31enne di Asiago, a dicembre 2021. La sentenza della Corte d'assise di Vicenza è arrivata nel pomeriggio di oggi, venerdì 8 marzo. All'imputato, per cui le pm Serena Chimichi e Alessia Grenna avevano chiesto l'ergastolo, i giudici hanno concesso le attenuanti generiche. Per le motivazioni della decisone si dovrà attendere il deposito delle stesse, per cui la corte si è data il termine di 90 giorni. La tesi dei pm («Cappellari ha massacrato Giulia di botte, l’ha colpita ripetutamente con calci e pugni, per sfondarle da ultimo il torace, salendole in cima di peso», con le parole della requisitoria della pm Grenna) ha comunque retto alla prova dell'aula.  

Il delitto e le fonti di prova

Giulia Rigon è stata trovata priva di vita in un camper in via Capitelvecchio, a Bassano, il 19 dicembre 2021. L'allarme, alle 6.41 del mattino, lo aveva dato lo stesso imputato, chiamando i vigili del fuoco. Inizialmente, Cappellari avrebbe imputato la morte a una caduta accidentale della compagna, cambiando poi versione durante i colloqui con i familiari di Giulia, ai quali avrebbe fatto cenno ad alcune sue «brutte frequentazioni» con cui aveva avuto degli screzi e che avrebbero potuto essere i responsabili dell'uccisione della donna (per i difensori di Cappellari i cambi di versione sarebbero da imputare alle modalità irregolari dell'interrogatorio che ha portato alla confessione del delitto). Altra fonte di prova citata dall'accusa: nel camper, oltre a quelle della vittima, sono state trovate solo tracce di Cappellari e di nessun altro. Infine, un elemento su cui l'accusa ha puntato con decisione: l'impronta dell’anello che l'imputato portava all’indice della mano sinistra è stata ritenuta compatibile con la forma di alcune lesioni sulla vittima. 

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8 marzo 2024 ( modifica il 8 marzo 2024 | 18:13)