Gf Vip 7, Giovanni Ciacci primo concorrente ufficiale: "Sono sieropositivo"

Il costumista e personaggio televisivo ha rivelato, a sorpresa, della sua parteciapzione al reality show di Canale 5 e non solo
Gf Vip 7, Giovanni Ciacci primo concorrente ufficiale: "Sono sieropositivo"
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Giovanni Ciacci ha rilasciato una toccante ed emozionante intervista al settimanale Chi, dove ha parlato della sua prossima partecipazione al Grande Fratello Vip. La notizia arriva durante l'incontro con Alfonso Signorini, durante il quale il costumista si è messo a nudo parlando anche della sua patologia: "Sono sieropositivo". Il suo obiettivo come concorrente del GF Vip 7 sarà quello di "accendere un faro su questa malattia e sarà la prima volta che si parlerà di Hiv in un programma seguitissimo in prima serata".

La discriminazione e il pregiudizio

Molte persone sono ancora oggi discriminate a causa della malattia, poiché ancora è tanto il pregiudizio al riguardo. "Conosco tanti colleghi e colleghe che in passato, anche in un passato molto recente, sono stati esclusi dai reality perché avevano l’Hiv", racconta Ciacci. Anche lui ha vissuto dei momenti difficili a causa della discriminazione: "Mi hanno raccontato che una mia collega famosa è andata da un direttore di rete della sua azienda a dirgli di non farmi lavorare perché ero malato". Ed ancora Giovanni ha ricordato che: "Negli Anni 80 la parola Hiv era sinonimo di morte. Le cure antiretrovirali non si erano ancora trovate, moriva un sacco di gente. Per chi si infettava la sieropositività era solo l’anticamera dell’Aids che lo avrebbe condotto dritto al cimitero".

Le cure 

Ciacci ha ragguagliato anche sulle cure attuali contro l'Aids: "Il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non si può o non vuole curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività, magari in Aids conclamato. Ecco, in questi casi è difficile intervenire con successo sulla malattia". Poi ha sottolineato: "Se io mi tagliassi le vene di fronte a te e tu entrassi in contatto con il mio sangue non ti accadrebbe nulla, semplicemente perché nel mio sangue il virus non c'è. C'è nella mia mappatura genetica, c'è se sospendo le cure, ma se mi curo nessuno corre alcun rischio".


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