22 aprile 2019 - 09:15

Earth Day, perché si celebra la Giornata della Terra?

Istituita dalle Nazioni Unite per porre l’attenzione sulla tutela dell’ambiente e dell’intero ecosistema del Pianeta. La prima si svolse nel 1970, su iniziativa dell’ambientalista e pacifista John McConnell

di Silvia Morosi

Earth Day, perché si celebra la Giornata della Terra?
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Il 22 aprile di oggi anno si celebra — dal 1970 — la Giornata della Terra, l’«Earth day», la più grande manifestazione dedicata ai temi della protezione dell’ambiente, che nel 2019 coincide con il lunedì di Pasquetta.

Questa giornata nasce nel 1969 sull’onda del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California. L’attivista per la pace John McConnell, durante una conferenza dell’Unesco a San Francisco, propose di istituire una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace. La prima si svolse — in realtà — il 21 marzo 1970, giorno simbolico poiché caratterizzato dall’arrivo della Primavera nell’emisfero boreale.

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A istituzionalizzarla (il 22 aprile del 1970) fu il senatore ambientalista Gaylord Nelson, che decise di riportare l’attenzione sulla tutela dell’ambiente all’attenzione dell’opinione pubblica, convolgendo anche i movimenti studenteschi che in quegli anni si erano mobilitati contro la guerra in Vietnam.

Nel 2000, per la prima volta, per l’organizzazione della manifestazione è stato usato il web, raggiungendo il record di 183 Paesi coinvolti.

L’Earth Day del 2019, alla sua 49esima edizione, vuole essere un’occasione per prendere coscienza di questi temi: se non agiamo con rapidità, ricorda Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day Network, «la sesta estinzione potrebbe essere la nostra». Lo slogan scelto quest’anno è proprio «Protect Our Species».

Anche Google celebra con uno dei suoi doodle la Giornata della Terra: al posto del solito logo si vede un’animazione che raffigura il globo terrestre nello spazio, accompagnato da alcune particolari specie animali e vegetali come l’albatro urlatore o la sequoia sempreverde.

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