21 maggio 2019 - 15:35

Honor (nonostante il bando Google per Huawei) lancia Honor 20: ha l'ottica per le foto «macro»

A Londra il colosso cinese fa finta di nulla e si concentra sul lancio della nuova gamma del secondo marchio. Il modello Pro ha 4 fotocamere, costerà 599 euro

di Paolo Ottolina, inviato a Londra

Honor (nonostante il bando Google per Huawei) lancia Honor 20: ha l'ottica per le foto «macro»
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Una presentazione surreale: mentre il mondo discute delle conseguenze del bando Usa a Huawei, che ha imposto a Google di ritirare al produttore cinese la licenza di Android (decisione poi rinviata di 90 giorni), la stessa Huawei è andata avanti come se nulla fosse accaduto presentando a Londra la sua linea di smartphone Honor 20. Non un cenno a quanto sta accadendo, non una rassicurazione sul futuro i questi prodotti, che rappresentano la gamma di punta del secondo brand del gruppo: avranno le Google Apps? Riceveranno gli aggiornamenti? Sarà possibile utilizzare il Google Play Store? Saranno aggiornati alle prossime versioni di Android?
Dal palco il presidente di Honor Georg Zhao si è limitato a usare le solite parole chiave di questo tipo di presentazioni: «innovazione», «tecnologia», «volontà di costante miglioramento». A margine della presentazione, un portavoce si è limitato ad aggiungere generiche rassicurazioni sulla situazione corrente, a ribadire che i prodotti Huawei/Honor in commercio non avranno problemi di aggiornamenti e apps. Nessuna presa di posizione però sui modelli a venire.

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«Business as usual»

Insomma Huawei tira dritto, fiduciosa (o per lo meno speranzosa) che i 90 giorni di differimento delle sanzioni accordate dall’amministrazione americana permettano al governo di Pechino di scongiurare il disastro o per lo meno di limitare i danni. Se anche dovesse andare in questo modo, il danno d’immagine è enorme per Huawei. Nella testa dei potenziali acquirenti si sarà comunque fatto largo il dubbio che un elemento imprescindibile (il software) dello smartphone può essere azzoppato. E per cause del tutto indipendenti dal livello qualitativo del dispositivo stesso. Tutto questo nel corso dell’evento a Londra è rimasto decisamente sullo sfondo. «Business as usual», sembra essere il motto di Honor/Huawei.

Tre Honor 20, tre fasce di prezzo

Gli smartphone presentati sono 3: il top di gamma Honor 20 Pro, la versione semplificata Honor 20 e quella di fascia medio-bassa Honor 20 Lite (già in commercio in Italia). Si tratta cugini «made in Honor» della gamma Huawei P30 lanciata a marzo. Anche se le differenze non mancano, tanto a livello di design che di fotocamere e funzionalità. I punti forti sono il dorso in vetro dal design «olografico dinamico» e la fotocamera dotata di ben 4 obiettivi. E poi ci sono i prezzi, come sempre più aggressivi dei corrispondenti modelli marchiati Huawei: 299 euro per la versione 20 Lite, 499 per Honor 20, 599 per il Pro.

Fotocamere

La parte fotografica dell’Honor 20 Pro parte da un sensore principale a 48 Megapixel (Im586 di Sony) che sfrutta algoritmi di machine learning per migliorare gli scatti con modalità quali AI Ultra Clarity e Super Night Mode AIS per le foto in notturna, che sfrutta anche il sensore molto luminoso (f/1.4, valore più basso mai visto su uno smartphone) e la stabilizzazione ottica. Ci sono inoltre un super-grandangolo (117 gradi) da 16 Megapixel e un teleobiettivo da 8 Megapixel (zoom ottico lossless da 3x, ibrido 5x e digitale 30x). Su Honor 20 il tele è sostituito da un sensore di profondità da 2 Megapixel per i ritratti con sfondo sfocato e anche il sensore principale da 48 MP non è lo stesso del Pro (l’apertura è f /1.8).
La novità dei due Honor 20, anche in questo caso un debutto assoluto su un telefono, è la tipologia della quarta ottica sul retro: si tratta di un obiettivo macro da (soli) 2 Megapixel, senza autofocus, da utilizzare a 4 cm di distanza dal soggetto (piante, fiori, insetti, dettagli). La parte di intelligenza artificiale sfrutta il chip dedicato (Npu, Neural processing unit) del chipset Kirin 980 da 7 nanometri, già visto all’opera su Huawei Mate 20 e Huawei P30.

Materiali e design

Honor ha lavorato molto sui materiali della serie 20, inserendo un dorso in vetro dai colori cangianti, che il marchio del gruppo Huawei definisce con un termine che pare uscito da Star Trek “vetro olografico dinamico multidimensionale”. E’ realizzato con un processo a due fasi, che sfrutta la nanotecnologia per incidere milioni di prismi in miniatura in uno strato più profondo, su cui si assemblato strati di vetro, colore e profondità. Quando la luce attraversa i prismi per raggiungere lo strato di profondità, viene riflessa in ogni direzione. L’effetto dal vivo è molto piacevole e peculiare. Honor 20 Pro è proposto in nero (Phantom Black, con riflessi viola) e (Phantom Blue, con riflessi verdi), mentre Honor 20 nelle varianti Midnight Black e Sapphire.

Specifiche tecniche

A livello di specifiche tecniche, abbiamo uno schermo da 6,26 pollici con bordi ridottissimi (rapporto corpo-schermo pari a 91.7%) grazie alla fotocamera anteriore inserita in un foro da 4,5 mm sul display. Si tratta di uno schermo Lcd che non permette l’inserimento di un sensore di impronta sotto il vetro: l’accesso biometrico avviene quindi con il tasto di accensione/spegnimento collocato sul lato destro. Comodo quando si ha il dispositivo in mano, meno quando è poggiato su un piano. La batteria è da 4.000 mAh (è da 3.750 mAh su Honor 20, che è un po’ più sottile e leggero del Pro) e, insieme al processore Kirin 980 (che sui prodotti Huawei ha dimostrato di essere parco di consumi), dovrebbe consentire un’autonomia più che buona. C’è la ricarica rapida, 50% in 30 minuti, ma non quella wireless.
Honor 20 Pro ha 8 GB di Ram e 256 di Rom, Honor 20 è invece in configurazione 6/128 GB.
Per il pubblico appassionato al gaming, Honor 20 Pro è dotato di GPU Turbo 3.0, caratteristica che a detta dell’azienda cinese offre “un’esperienza visiva e tattile migliorata”. Honor ha collaborato con 25 produttori di giochi molto utilizzati su smartphone come i popolari Fortnite, PUBG Mobile e Arena of Valor: questi titoli dovrebbero girare a 60 fotogrammi al secondo. La parte audio ha uno speaker mono ma con tecnologia Virtual 9.1 Surround Sound (difficile capire come possa esserci un effetto surround con un altoparlante mono).
Come spesso è accaduto in passato il rapporto qualità-prezzo di questi Honor 20 e 20 Pro sembra molto interessante, ma gli eventi internazionali che hanno investito Huawei mettono un’ipoteca pesante sul successo di questi smartphone. E, in generale, di tutti i prossimi prodotti del colosso di Shenzhen.

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