17 gennaio 2019 - 16:40

10 Years Challenge su Instagram: è un trucco per allenare gli algoritmi?

La tesi è sostenuta da una giornalista su Wired: quello che appare come un semplice gioco potrebbe essere un modo per dare in pasto ai software di riconoscimento facciale migliaia di dati per studiare come invecchiano le persone

di Enrico Forzinetti

foto di Wired foto di Wired
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Semplice gioco o strumento per allenare gli algoritmi di riconoscimento facciale? Il dubbio è stato sollevato da una giornalista di Wired che ragionava sulla moda del «10 Years Challenge», una sfida molto popolare in questi giorni su tutti i social — in particolare su Instagram — che prevede di pubblicare insieme una foto attuale e un’altra di dieci anni fa.  Moltissime persone, star e non, hanno postato queste due immagini fianco a fianco, ma solo una minima parte si sarà fatta gli stessi scrupoli di Kate O’Neill. La scrittrice è arrivata a ipotizzare che il reale scopo dietro questa sfida, apparentemente innocua, sia quello di ottenere una gran mole di dati per poter addestrare gli algoritmi a capire come le persone invecchiano.

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La nuova sfida

Un’ipotesi possibile?

Una tesi anche affascinante, ma che in realtà non ha un reale fondamento. Facebook ha infatti subito chiarito che il «10 Years Challenge» è nato e si è diffuso spontaneamente come un gioco sul social. Ma a onor del vero, fa notare la O’Neill, anche l’app thisisyourdigitalife sembrava soltanto un quiz divertente, salvo scoprire anni dopo che era al centro dello scandalo dell’utilizzo delle informazioni personali da parte di Cambridge Analytica.  Ma l’argomento più forte che contrasta questa teoria dai contorni cospirazionisti è un’altra: la quasi totalità delle foto pubblicate in questi giorni era già stata postata e quindi potenzialmente già a disposizione degli algoritmi. Una circostanza ammessa anche dalla stessa scrittrice, ipotizzando però che fornendo due immagini vicine si possa comunque facilitare il lavoro dell’intelligenza artificiale che possederebbe dati più puliti da analizzare. 

Il potenziale del riconoscimento facciale

Quello che rimane pur sempre vero è che è in continua crescita l’interesse delle grandi aziende del mondo della tecnologia per il riconoscimento facciale e le sue applicazioni. Un esempio su tutti è quello di Amazon che ha venduto il suo software alla polizia, causando non poche polemiche per quello che riguarda la privacy delle persone «schedate» tramite gli algoritmi.  Ma il riconoscimento facciale legato al cambiamento delle persone negli anni potrebbe diventare un ambito di ancora maggiore interesse per quello che riguarda la pubblicità, con annunci tagliati sulla base della classe di età in cui tutti noi siamo stati inseriti. Ma conoscere come le persone invecchiano è un’informazione molto utile anche per le assicurazioni nel campo sanitario per stimare la stato di salute di un individuo e proporre offerte ad hoc.

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