9 agosto 2019 - 12:08

HarmonyOS, Huawei annuncia il suo sistema operativo

Il colosso svela al mondo le prossime tappe del suo futuro: al momento però resiste il matrimonio con Google e Android

di Davide Urietti

HarmonyOS, Huawei annuncia il suo sistema operativo
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HarmonyOS, il sistema operativo di Huawei, noto in precedenza come HongMeng OS, è ormai realtà. La presentazione, infatti, è avvenuta venerdì 9 agosto a Dongguan, in Cina, nel corso della prima conferenza annuale con gli sviluppatori. Ad annunciarlo è stato il Ceo della divisione Consumer Business Group e direttore esecutivo di Huawei, Richard Yu: il sistema non è pensato solamente per gli smartphone, ma è stato creato per abbracciare un più ampio ecosistema. Smartwatch, smart speaker, smart screen e settore automotive saranno tutti investiti dalla portata di questa novità, come spiegato dallo stesso Yu: «Avevamo bisogno di un sistema operativo in grado di operare su più piattaforme. HarmonyOS si adatterà a ogni possibile scenario e funzionerà su diversi dispositivi. Stiamo andando incontro a quella che è la domanda dei consumatori, che necessitano di un’esperienza multipiattaforma. Vogliamo portare armonia».

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Le novità di HarmonyOS

Nell’uso quotidiano, gli utenti non noteranno quindi grosse differenze aprendo una stessa app su device diversi. Per arrivare a questo risultato, HarmonyOS, che si basa su un nuovo microkernel — il software che gestisce il funzionamento del sistema operativo — sarà open source con compilatore ARK e un’architettura sicura e affidabile. Una delle sue particolarità sarà la flessibilità: gli sviluppatori dopo aver realizzato l’applicazione non dovranno adattarla al dispositivo scelto, perché a questo ci penserà direttamente il sistema operativo. Secondo Yu, il microkernel sarà quindi molto diverso da quelli utilizzato da Android e iOS, mentre HarmonyOS rappresenta una nuova generazione di sistemi operativi e sarà in grado di abilitare facilmente l’intelligenza artificiale sui diversi dispositivi. Altra caratteristica, già discussa nei mesi scorsi, sarà la velocità di esecuzione grazie a un componente chiamato Deterministic Latency Engine: HarmonyOS darà priorità a determinate azioni, destinando loro più risorse. Secondo Huawei questo dovrebbe migliorare l’efficienza a quasi 5 volte in più rispetto ai sistemi attuali.

Un’arma preventiva (ma per il momento rimane Android)

Nonostante lo sviluppo di quest’ultimo sia cominciato un paio di anni fa, Richard Yu ha comunque chiarito che l’azienda continuerà a fare affidamento su Android, in quanto soddisfatto delle performance raggiunte. La scelta è quindi quella della continuità, visti anche i rapporti esistenti con i propri partner: fino a quando il robottino verde sarà a disposizione di Huawei, l’azienda cinese non intende cambiare almeno per il momento. Se le condizioni mutassero, però, Yu ha affermato che non sarebbe un problema migrare verso il proprio sistema operativo. In 1-2 giorni sarà possibile trasferire l’intero lavoro degli sviluppatori senza costringerli a ripartire da zero. HarmonyOS è talmente realtà che sono già state programmate le uscite delle successive versioni, la 2.0 e la 3.0, rispettivamente nel 2020 e 2021. Proprio per la scelta di continuare con Android, nel corso della conferenza non è stato possibile vedere all’opera su smartphone il nuovo sistema operativo. Sabato 10 agosto, tuttavia, sarà presentato insieme alla smart tv di Honor, mentre nel 2020 è previsto il suo arrivo su pc e tablet.

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