18 maggio 2019 - 22:28

Sassuolo-Roma 0-0, il sogno Champions tramonta. Striscioni e cori anti Pallotta

I giallorossi giocano bene contro i neroverdi già salvi ma non riescono a passare, la partita col Sassuolo solo una cornice con «l'effetto De Rossi»

di Luca Valdiserri, inviato a Reggio Emilia

Sassuolo-Roma 0-0, il sogno Champions tramonta. Striscioni e cori anti Pallotta
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Non stupisce nessuno che l’ultima trasferta della Roma, assente ingiustificata per quasi tutto il campionato, sia stata segnata più da chi non c’era che da chi c’era. Il pareggio contro il Sassuolo spegne anche l’ultima illusione per il quarto posto. Si avvicina invece il sesto, con gli scomodissimi preliminari di Europa League in pieno luglio.

Assente era naturalmente il presidente James Pallotta, ma molto presente nei cori degli ultrà, negli striscioni e persino nel lancio di due fumogeni verso la porta di Consigli alla mezzora del primo tempo («Paga la multa, Pallotta paga la multa»). Assente Daniele De Rossi, tenuto in panchina in vista della gara dei saluti contro il Parma, domenica prossima, se non sarà anticipata al sabato, osannato dalla curva («lode a te, imperatore») che ormai è in guerra dichiarata con la dirigenza. Assente anche Francesco Totti, rimasto a Roma per impegni personali, la cui assenza ha scatenato l’immancabile gossip: continuerà a lavorare in una società invisa a una fetta sempre più ampia di tifosi? Oppure se ne andrà per non passare per collaborazionista? Nella Roma attuale nessuno è sicuro di niente, ma Totti non è tipo da lasciare perché la pressione è alta. Ha combattuto la sua battaglia con Spalletti (e Baldini) quando era calciatore e non è certo lui a esserne uscito male. Ha fatto sapere di volere più spazio come dirigente e non è detto che ci riesca, ma questo non significa che voglia rompere, anche se qualcuno gli consiglia di farlo. Come ha detto De Rossi nella conferenza stampa dell’addio, «il lavoro sporco lo lascio a Francesco». Un lavoro che qualcuno deve fare perché la Roma non perda completamente le sue radici.

In una situazione simile non era facile avere la concentrazione giusta per giocare. Né poteva averla il Sassuolo, già salvo da tempo. Così si è vista una partita sonnolenta nel primo tempo e con qualche emozione in più nel secondo, soprattutto nel finale, quando la Roma si è buttata in avanti alla disperata. Il problema è che l’attaccante più pericoloso è stato Fazio, in assenza di Dzeko (non tira più in porta) e con un paio di svarioni di El Shaarawy e Kluivert. Ultima fermata domenica prossima: l’addio di De Rossi. Ma sarà festa o dura contestazione?

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