Si salva Bologna, ma perde un’occasione. Manca il sorpasso alla Fiorentina e il rientro in zona Champions, ma riacciuffa il Genoa ed evita la seconda sconfitta consecutiva. Dopo aver fatto dannare tutte le big, i rossoblù continuano a frenare con le squadre di metà classifica e ringraziano capitan De Silvestri che in pieno recupero trova il pari. Di là la squadra di Gilardino continua a volare, grazie all’islandese Gudmudsson, arrivato all’ottavo gol.

Decimato dalle assenze per via di un virus e con il rischio di penalizzazione per ritardati pagamenti Irpef («Abbiamo prodotto tutta la documentazione richiesta dagli organi federali», ha spiegato il presidente Alberto Zangrillo), il Genoa ci mette poco a passare avanti con una punizione di Gudmundsson, battuta da posizione molto defilata e imbucata nell’angolo di Ravaglia. Il Bologna è più sporco del solito nel palleggio, leggibile nel possesso e incapace di aprire la difesa avversaria, chiusa a doppia mandata da Gilardino. Zirkzee non graffia, il Genoa è scolastico ma efficace nella protezione del vantaggio.

Motta prova a ribaltarla con tre cambi a inizio ripresa. Il Bologna la partita la comanda, il Genoa non la soffre, la difende senza schiodarsi dalla metà campo, con la consapevolezza di chi sa di non poter osare senza rischiare di farsi male. La squadra di Motta naufraga quasi sempre al limite di un’area trafficata, i rossoblù la porta la vedono solo dalla distanza e dopo mezz’ora. S’illudono sul gol di Calafiori, cancellato dalla Var, e trovano il muro di Martinez, strepitoso sulla girata di Zirkzee. De Silvestri agguanta il pari, la traversa centrata da Gudmundsson all’ultimo assalto salva Motta. Il Bologna riparte piano, il Genoa va.

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