Paul Pogba, squalifica per doping: 4 anni al centrocampista della Juventus. «Ho il cuore spezzato»

di Salvatore Riggio

Il Tribunale nazionale antidoping squalifica Pogba accogliendo la richiesta della Procura: il francese era risultato positivo al testosterone dopo la partita contro l'Udinese dello scorso 20 agosto

Paul Pogba, squalifica per doping: 4 anni al centrocampista della Juventus. «Ho il cuore spezzato»

Paul Pogba, squalifica di 4 anni (Getty Images)

Paul Pogba squalificato quattro anni per doping. È la sentenza del tribunale nazionale antidoping sul centrocampista della Juventus: accolta, quindi, la richiesta della Procura . Il calciatore era risultato positivo al testosterone dopo Udinese-Juventus del 20 agosto scorso, con le controanalisi che a ottobre avevano confermato la positività identificando nel Dhea la sostanza assunta dal giocatore. Partita alla quale il francese non aveva preso parte, restando in panchina fino al fischio finale. A quasi 31 anni (li compirà il 15 marzo), l a carriera di Pogba sembra destinata a finire qui. Il giocatore presenterà ricorso, ed è lui stesso ad annunciarlo, asserendo che il «verdetto è errato».

Lo stato d’animo di Pogba riassunto in poche parole dal giocatore: «Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi è stato portato via. Quando sarò libero dalle restrizioni legali l’intera storia diventerà chiara, ma non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping. Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato gli altri atleti e sostenitori di nessuna delle squadre con cui ho giocato o contro. In conseguenza della decisione annunciata oggi presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport».

Il centrocampista, rientrato in bianconero nell’estate 2022 dopo la seconda avventura al Manchester United, aveva ammesso la sciocchezza già davanti ai dirigenti e allo staff medico della Juventus: «Ho preso questo integratore sulla cui confezione c’era proprio l’avvertimento per doping», la sua spiegazione. Lo aveva fatto su consiglio di un medico di Miami, solo l’ultimo dei tanti «amici» che hanno influenzato la sua carriera negli ultimi tempi.

Di preciso a cosa era risultato positivo? Il referto di positività ufficiale parlava di «testosterone e suoi metaboliti», ma la sostanza assunta dal francese è in realtà il Dhea ovvero il deidroepiandrosterone. Si tratta del cosiddetto «ormone della giovinezza», un androgeno più potente e moderno del testosterone che l’Agenzia Mondiale Antidoping ha proibito da una decina di anni. Testosterone e Dhea producono gli stessi metaboliti ma le controanalisi hanno permesso di distinguere (grazie all’identificazione degli atomi di carbonio) con precisione la sostanza dopante.


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29 febbraio 2024 (modifica il 29 febbraio 2024 | 15:30)