Juventus, il bilancio chiude con -123,7 milioni. Aumento di capitale di 200 milioni

di Redazione Sport

Perdita di 123,7 milioni, aumento di capitale fino a 200 milioni. Scanavino: «La non partecipazione alle Coppe poteva mettere in difficoltà, con queste risorse si può progettare con serenità»

Juventus, il bilancio chiude con -123,7 milioni. Aumento di capitale di 200 milioni

Un aumento di capitale — il terzo in cinque anni, per un totale di 900 milioni di euro — salva la vita della Juve e ne sosterrà la risalita, già iniziata con il quasi dimezzamento del passivo di bilancio al 30 giugno 2023, approvato dal cda bianconero: rosso di 123,7 milioni, contro il meno 238 del 2022. La scelta dell’ultimo aumento di capitale, fino a un massimo di 200 milioni, l’ha spiegata in serata l’ad Maurizio Scanavino: «La non partecipazione alle coppe europee a causa della squalifica poteva mettere in difficoltà la società, ma grazie a queste risorse possiamo progettare con serenità e decisione il futuro prossimo».

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Maurizio Scanavino. Getty Images

Va da sé, sarà soprattutto l’ennesimo esborso per l’azionista di maggioranza Exor (63,8 per cento), la finanziaria degli Agnelli-Elkann, a causa di un modello di business del club che, alla lunga, ha eroso le casse: «Sono risorse —ha aggiunto Scanavino, riferendosi all’aumento di capitale — che devono essere inserite in un progetto che deve coniugare sostenibilità e competitività». Sui libri mastri e sul campo dove, domani alle 18, Madama si gioca il derby in un’arena di casa che s’annuncia di nuovo chiassosa, con tamburi e bandiere, come non si vede da quattro anni. Pure sul prato, però, non mancano problemi: «Vlahovic e Chiesa non ci sono, ma la squadra sta bene», dice subito Massimiliano Allegri. Mancando 8 gol (dei due attaccanti) sugli 11 fin qui segnati dai bianconeri, l’effetto è da battuta che Woody Allen scippò a Ionesco: «Dio è morto, Marx pure, e anche io non mi sento molto bene». Il serbo ha mal di schiena, mentre Chiesa «ha un fastidio», e anche se la risonanza ha dato esito negativo, «è un po’ preoccupato, ed è giusto che non giochi». Piuttosto, l’allenatore s’infiamma un po’ sui ko: «Non c’è alcuna catena di infortuni». Morale: piccolo cambio di assetto, con una sola punta (Kean) e un trequartista (più il diciottenne Yildiz, all’esordio, che Miretti). Con Milik come artiglieria di ricambio.

Last but not least, la conferma della positività di Pogba al testosterone: il campione B di urine ha infatti dato lo stesso riscontro del 20 agosto scorso. «Prima di commentare aspettiamo l’esito finale di tutta la vicenda, umanamente mi spiace per Paul», taglia corto Allegri, che contro il Toro può eguagliare il numero (da record) di successi nella stracittadina del Trap (13). «È una partita importante e noi vogliamo fare un altro passetto avanti in classifica — spiega il tecnico — ma servirà una prestazione all’altezza: le squadre di Juric sono molto forti fisicamente, ci sarà da battagliare». Senza Pogba, appunto, che rischia una squalifica tra i due e i quattro anni: quando sei a cavallo dei trenta, rischia di somigliare a un prepensionamento.

6 ottobre 2023 (modifica il 6 ottobre 2023 | 21:13)