10 gennaio 2020 - 00:06

Torino-Genoa 6-4 dopo i calci di rigore: i granata vanno ai quarti

La partita finisce 1-1 dopo i tempi supplementari, a seguito dei gol di Favilli e De Silvestri nel primo tempo. Poi i penalty con gli uomini di Mazzarri freddissimi

di Massimiliano Nerozzi

Torino-Genoa 6-4 dopo i calci di rigore: i granata vanno ai quarti
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Vincendo la riffa dei rigori, a cavallo della mezzanotte, il Toro passa ai quarti di Coppa Italia, dove aspetta la vincente di Milan-Spal, in menù mercoledì, a San Siro. Sparo decisivo granata di Berenguer, con cucchiaio, dopo un secondo supplementare in dieci per il rosso (da pollo) di Meité.

Il piglio della partita, e l’avvio di più, non è da finale di Champions, come chiedeva Walter Mazzarri, piuttosto è degno di Scrat, lo scoiattolo maldestro dell’Era Glaciale, visto il clima del Grande Torino. La crepa si apre in mezzo, da dove parte l’azione Favilli-Cassata: il primo salta Bremer, e il secondo gli riconsegna l’assist, davanti alla porta, dopo essersi bevuto Djidji ed evitato l’uscita di Sirigu.

Non è passato un quarto d’ora e ai granata tocca già inseguire una partita programmata all’attacco, scrutando il telaio. Con Nkoulou e Rincon in panchina — affaticati dopo la rifinitura — Mazzarri aveva piazzato Lukic di fianco a Meité, senza farsi mancare il binomio Zaza-Belotti, pur miscelato strizzando l’occhio al 3-4-3: Zaza largo a destra, il Gallo al centro, e Berenguer a sinistra. Dall’altra parte, Davide Nicola aveva ripescato quasi tutti gli esclusi dalla vittoria con il Sassuolo (10 cambi, unico confermato Romero), e impostato un 3-5-1-1, per stoppare e ripartire. Algoritmo spesso ben eseguito. Anche se al Toro è bastato premere, di rabbia, per impattare. Il primo graffio è una percussione di Zaza, fermato al limite; ma, come si dice, era davvero questione di tempo, anzi secondi. Sul prolungamento dell’azione, il Torino pareggia, con buona combinazione: cross basso di Berenguer dalla destra a innescare il piattone di De Silvestri, a rimorchio sul versante mancino. Non benissimo Radu, sulla (mancata) presa. Genoa di nuovo pericoloso di testa, con Goldaniga, che manda di poco alto, incrociando. Altro allarme rosso poco più tardi, quando Agudelo va in slalom come fosse sulla 3Tre di Madonna di Campiglio, e non segna solo per una gran parata di Salvatore (Sirigu), di nome e di fatto.

Con la ripresa, Mazzarri torna sul classico (3-4-1-2), con Berenguer più accentrato, ma la sfida resta in bilico: Zaza ha il primo sparo, su apertura dello spagnolo, ma il tiro è comodo, sul primo palo; mentre Sirigu devia la sventola di Favilli. È il Toro però a sfiorare il gol, con zuccata di Belotti e paratissima di Radu. Ai rigori, la farà Sirigu (su Radovanovic).

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