Cristiano Ronaldo lascia il Manchester United: rescissione consensuale del contratto

di Gregorio Spigno

Il club inglese, in una nota, lo ha ringraziato per il suo immenso contributo nei due periodi trascorsi all’Old Trafford, in cui ha segnato complessivamente 145 gol in 346 presenze, e ha augurato a lui e alla sua famiglia «ogni bene per il futuro».

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Tanto tuonò che… rescisse. Finisce così la storia tra Cristiano Ronaldo e il Manchester United, con un freddo comunicato diramato sul sito dei Red Devils e poco altro: «Cristiano Ronaldo lascia il Manchester United su accordo reciproco con effetto immediato — si legge —. Il club lo ringrazia per per il suo immenso contributo nei suoi due periodi allo United, segnando 145 gol in 346 presenze, e augura il meglio a lui e alla sua famiglia per il futuro. Tutti al Manchester United rimangono focalizzati per continuare i progressi della squadra sotto Erik ten Hag, lavorando insieme per raggiungere il successo sul campo».

Una decisione, questa, probabilmente inevitabile per come si erano messe le cose tra il fuoriclasse portoghese e il Manchester: l’intervista rilasciata al giornalista britannico Piers Morgan, in cui CR7 ha sparato a zero praticamente su tutto il mondo United (dalle strutture all’allenatore, passando pure per i giovani e l’attuale proprietà), ha di fatto messo la parola fine alla seconda avventura del portoghese in Premier League. La notizia della rescissione, dopo tutte le voci e le polemiche scaturite, arriva a due giorni dal debutto al Mondiale di Ronaldo con il suo Portogallo.

E, infatti, c’è chi ha accusato CR7 di aver completamente sbagliato la scelta delle tempistiche. «Voi pensate che sia facile scegliere il tempismo ma non devo preoccuparmi di quello che pensano gli altri — ha risposto il portoghese —. Parlo quando voglio. Tutti sanno chi sono e in cosa credo. Io ho un giubbotto antiproiettile, ma è pur sempre un Mondiale e parlare di questo, più che di Cristiano Ronaldo, sarebbe fantastico».

Difficile, per tutta la rosa lusitana, focalizzarsi su Portogallo-Ghana quando il proprio leader è sulla bocca di tutti per fatti extra-campo. Ma così faranno (o dovranno fare) Bruno Fernandes e compagni.

22 novembre 2022 (modifica il 22 novembre 2022 | 19:17)