17 maggio 2020 - 20:37

Serie A, gli allenamenti lunedì ancora individuali: il Comitato scientifico deve approvare le modifiche dei club

Al momento restano ancora in vigore le norme precedenti. Il nodo è ancora quello delle quarantene in caso di nuovi positivi. Spadafora: «Ricevo messaggi da calciatori preoccupati»

di Monica Colombo e Guido De Carolis

Serie A, gli allenamenti lunedì ancora individuali: il Comitato scientifico deve approvare le modifiche dei club
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Il calcio resta nel limbo e non riapre, almeno per i prossimi giorni, poi forse a metà settimana qualcosa si muoverà. Lunedì poteva essere il gran giorno della ripresa degli allenamenti collettivi, quelli di squadra con partitella annessa: non sarà così. Il protocollo della Figc, su cui si è tanto discusso e che includeva tra l’altro il ritiro di 14 giorni, non è mai stato validato dopo le correzioni richieste dal Comitato tecnico scientifico. Non c’è ancora uno schema per ricominciare tutti insieme, ritiro o no, e si va avanti con le linee guida del governo per gli sport di squadra (arriveranno lunedì) che non prevedono sedute con partitelle e contatti. Ci si può sì allenare a gruppetti, mantenendo la distanza di sicurezza e così faranno quasi tutti i club. Solo il Parma conferma il ritiro, ma andarci con le attuali regole serve a poco.

I presidenti della Lega serie A domenica hanno messo a punto le correzioni per il protocollo per ottenere allenamenti collettivi veri e inoltre una bozza per la ripartenza del campionato. Hanno girato il tutto alla Figc che ha già inviato al ministro dello Sport Spadafora. Tra lunedì e mercoledì è attesa la risposta dal Cts. «Seguiremo le curve del contagio e speriamo che il protocollo si possa rivedere», ha detto Spadafora che prima era stato netto: «Inviterei tutti a fare un po’ meno i fenomeni: da fuori si è tutti scienziati. Ricevo molti messaggi dai calciatori, mi contattano per raccontarmi le loro preoccupazioni».

Lo scoglio da superare resta la quarantena. Nelle correzioni inviate, la Lega serie A chiede di non spedire tutta la squadra in quarantena, ma di isolare solo i positivi, lasciando poi il resto del gruppo in ritiro. Questo sia per gli allenamenti e per l’eventuale ripresa del campionato. Tra le proposte c’è anche di istituire una figura indipendente per controllare l’esito dei tamponi. Il ministro dello Sport ha già preso in carico la pratica, il Cts dovrebbe dare risposta tra uno-due giorni. Senza l’ok difficilmente riprenderanno gli allenamenti collettivi e il campionato. Peraltro nel Dpcm sono vietati gli eventi sportivi fino al 14 giugno, ma la serie A vorrebbe riprendere già il 13: su questo punto non dovrebbero esserci problemi ad anticipare di un giorno, basterà inserire una norma di una riga se la questione dei protocolli andrà a buon fine. Certo è che non tutti i club sono d’accordo. «Se venisse confermata la data del 13 giugno per la ripartenza del campionato sarebbe una vera e propria follia per i calciatori e le società», ha affermato il direttore dell’area tecnica dell’Udinese Pierpaolo Marino.

Domenica nell’assemblea di serie A c’è stato parecchio da discutere. Il presidente della Lega Dal Pino ha battibeccato con il numero uno della Lazio Lotito, che pretendeva di correggere di suo pugno il protocollo: non è stato accontentato. Ora c’è solo da attendere per capire se gli allenamenti collettivi potranno riprendere, primo passo verso la riapertura della serie A.

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