21 maggio 2019 - 23:31

Sara Carbonero, giornalista e moglie di Casillas, operata per un tumore

L’annuncio su Instagram. L’intervento è andato bene, ora deve proseguire con le cure. E’ stata una ricaduta del cancro che l’aveva colpita nel 2019 solo poche settimane dopo l’infarto avuto portiere spagnolo, suo marito dal 2016

di Redazione Sport

Sara Carbonero, giornalista e moglie di Casillas, operata per un tumore Sara Carbonero e, alle sue spalle, Iker Casillas che si riscalda (2010, Lapresse)
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Sara Carbonero, giornalista e moglie del portiere del Porto Iker Casillas, è stata operata per un tumore alle ovaie. La notizia, divulgata da Carbonero stessa con un post Instagram, in cui ha ricordato che probabilmente si tratta di una ricaduta del precedente tumore scoperto nel 2019 a poche settimane dall’infarto avuto dal portiere spagnolo durante un allenamento. «Quando ancora non ci eravamo ripresi dallo spavento, la vita ci ha sorpreso di nuovo», ha scritto la giornalista, «questa volta è toccato a me, con quella parola di sei lettere che ancora faccio fatica a scrivere»: un riferimento neanche troppo velato al tumore.

Carbonero, 37 anni, ha raccontato di aver scoperto di avere un nuovo tumore durante un normale controllo. Operata subito dopo, ora sta bene e si prepara a proseguire le cure nei prossimi mesi. «È andato tutto bene, per fortuna abbiamo individuato il tumore molto presto. Sono calma e fiduciosa: la strada sarà dura ma so che questa storia avrà un lieto fine. Ho il supporto della mia famiglia, dei miei amici e di una grande equipe medica». Il post è accompagnato da una citazione di Kafka sulla spiaggia, di Haruki Murakami: «Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato».

Carbonero, già nel maggio 2019, aveva dovuto affrontare un cancro alle ovaie da cui era guarita dopo un’operazione e un successivo trattamento di chemioterapia. «Bisogna rendere normali questo tipo di cose, accadono a molte più persone di quanto pensiamo, ma pensiamo che non si capisca», aveva detto la giornalista alla presentazione del suo nuovo programma radiofonico. «Dobbiamo imparare a vivere con quello che abbiamo, senza paura, e ho imparato che siamo tutti più forti di quanto pensiamo”, aveva aggiunto. La malattia di Sara, come detto, era arrivata nel 2019 per la prima volta, pochi giorni dopo l’infarto di Casillas, e insieme avevano affrontato i rispettivi processi di recupero. Qualche mese fa in Spagna sulla tv Movistar+ è stato pubblicato un documentario sulla carriera sportiva di Casillas in cui l’ex portiere della Nazionale iberica ricordato con angoscia quel fatidico 1 maggio 2019. «È come essere in una piscina, sul fondo, vuoi uscire e non puoi», ha spiegato. «Ero sempre più a corto di fiato, ma pensavo fosse un’allergia, non un attacco di cuore», ha aggiunto. All’epoca, la giornalista si trovava a Cadice per lavoro e quando è arrivata all’ospedale di Porto non ha più lasciato il suo fianco. «Ho preso la sua mano, è stata una cosa molto istintiva, toccare, volevo toccarlo, volevo sapere... una cosa era vederlo e un’altra... ho preso la sua mano e non ho lasciato il suo fianco finché non mi hanno buttato fuori dall’ospedale», ha raccontato nel documentario visibilmente commossa. Ora sarà lui a dover fare altrettanto.

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