18 luglio 2019 - 15:11

San Siro, Berlusconi: «Assurdo e senza senso abbatterlo»

L’ex presidente alla presentazione delle nuove uniformi del Monza di Philipp Plein. Scaroni: «L’ho sentito, ha parlato il Berlusconi romantico»

San Siro, Berlusconi: «Assurdo e senza senso abbatterlo»
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Silvio Berlusconi contrario all’ipotesi di abbattere San Siro, come previsto dal progetto di fattibilità presentato da Inter e Milan al Comune di Milano.

«Sono assolutamente contrario, è una cosa senza senso — nota l’ex presidente del Milan, a margine del lancio della partnership tra Monza e Philipp Plein —. San Siro può essere utilizzato per altre manifestazioni, è nel cuore di tutti i milanesi, milanisti e interisti, che hanno a cuore il calcio. È una cosa assurda solo pensarlo». L’ex presidente ha poi aggiunto: «Ne costruiscano pure un altro, ma lasciando San Siro con altre funzioni». All’ex presidente, risponde l’attuale n.1 del Milan, Paolo Scaroni: «Ho sentito personalmente Berlusconi, mi ha confermato che ha parlato il Berlusconi romantico e sentimentale, che non può scordare i tanti successi che il suo Milan ha conquistato dentro San Siro».

Finalmente un Milan a due punte

«Speriamo che questa dirigenza faccia meglio della precedente». Silvio Berlusconi si è anche soffermato sul nuovo Milan di Boban e Maldini, una tentazione irresistibile per l’ex presidente. «Faccio tanti auguri ai nuovi dirigenti. Adesso con il Monza ho riempito un vuoto, però sin da piccolo, quando mi abbassavo per entrare allo stadio senza pagare il biglietto insieme a mio padre, sono sempre stato e rimarrò un milanista. Non ho ancora parlato con Giampaolo, ma spero di poter fissare insieme a lui una colazione o una cena e poi ho saputo che finalmente torneremo a giocare con due punte - spiega Berlusconi che poi dà anche un consiglio al nuovo allenatore rossonero -. Suso è il giocatore più forte del Milan e non può giostrare così lontano dal gioco. Stando là a destra ne scarta due, tre o quattro, ma poi si ritrova isolato. Dovrebbe stare molto più vicino alla porta».

Con Philipp Plein per un brand globale

Intanto prosegue il progetto di Silvio Berlusconi dedicato al Monza. L’ex presidente rossonero che ha preso in mano la squadra di serie C quasi un anno fa, sta programmando il futuro della società insieme ad Adriano Galliani. Il primo tassello per un Monza proiettato nel domani è la collaborazione appena avviata con Philipp Plein. Berlusconi e lo stilista tedesco hanno firmato a Lugano un contratto di partnership che, oltre alla fornitura delle uniformi, gli abiti e gli accessori che i giocatori dovranno indossare in tutte le occasioni ufficiali del club, si propone di esportare il nome del Monza in tutto il mondo. «Philipp ha considerato che Monza, tanto quanto quello di alcune capitali europee, è un nome conosciuto nel mondo grazie all’autodromo e alle gare di F1, ed essere già conosciuto è un fattore positivo per un brand pressoché nuovo». Berlusconi ha poi lasciato la parola allo stilista («molto simpatico, ma non con quanto me») che punta alla crescita del Monza da un punto di vista commerciale: «Pensiamo alle squadre di calcio come a dei brand, io sono molto bravo a costruire e a plasmare un marchio, l’ho già fatto e lo rifarò insieme a Silvio Berlusconi. Costruiremo un nuovo brand, molto legato alle emozioni e ai sogni. Non sarà solo una partnership legata alla moda - conclude Philipp Plein -, ma sarà una collaborazione per costruire un nome riconoscibile».

Squadra modello

La volontà di Silvio Berlusconi è che il Monza diventi un faro per il calcio, dentro e fuori dal campo, una squadra modello che indichi la via per un futuro più italiano: «I giocatori del Monza sono tutti ragazzi perbene senza tatuaggi e senza orecchini. Dovranno comportarsi in maniera decorosa nei confronti degli avversari - prosegue l’ex Presidente del Consiglio -, dell’arbitro e degli spettatori e che scendano in campo con l’idea di vincere attraverso il bel gioco. Abbiamo anche fatto qualche ora di esercizio spirituale. Avremo una squadra completamente italiana, ci sono troppi giocatori stranieri in Italia. In una finale di Coppa Italia di qualche anno fa scese in campo solo un giocatore italiano e questo non deve succedere più».

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