Sanremo 2022, Achille Lauro: «Cerco di distruggere la mia carriera»

di Andrea Laffranchi

Quarta volta consecutiva al festival. In gara porta «Domenica» e nella serata cover «Sei bellissima»

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Gli sono bastati cinque mesi. La pausa, lo stop annunciato che aveva messo in agitazione i fan, non è durata tanto a lungo. Achille Lauro è tornato subito a fare musica. «In pandemia avevo pubblicato tre album perché volevo regalare musica che fosse come un amico per tutti. Dopo “Lauro” mi sono fermato perché avevo bisogno di godermi la vita. Ho fatto viaggi, visto posti nuovi e a settembre sono andato a vivere in una villa sull’isola di Albarella con altre 6-7 persone. C’eravamo solo noi, qualcuno che veniva a trovarci, e i daini... Ci siamo stati fino a poco fa e abbiamo lavorato a 150 canzoni e ad altri progetti per il futuro», racconta alla vigilia della partenza per Sanremo.

Lauro sarà al Festival per la quarta edizione consecutiva: tre volte in gara e nella scorsa edizione il ruolo di ospite fisso. Una carriera che, dopo gli esordi fra i pionieri della trap, ha avuto le sue tappe principali all’Ariston. «Le quattro edizioni sono state come i sacramenti. La prima volta con “Rolls Royce” è stato il battesimo. Con “Me ne frego” l’eucaristia. L’anno scorso la confessione. E questa sarà la confermazione». Il tema del sacro torna con la presenza al suo fianco dell’Harlem Gospel Choir. «Fuori dal palco sono credente, ma qui faranno spettacolo con un ruolo da protagonisti». La canzone si chiama «Domenica», ricorda «Rolls Royce» ma con dei suoni da risveglio domenicale e un racconto che accende la curiosità su quanto possa essere accaduto il sabato sera... «Sembra un brano leggero ma dal vivo è ultra-punk. Il testo è in contrapposizione con il suono. Più che di somiglianze con “Rolls Royce” parlerei di una mia identità che mi piace mantenere anche se sono anni che cerco di distruggere la mia carriera, ma ancora non ci sono riuscito. Sono divisivo e credo che questa sia la mia forza».

Non ha paura di sembrare uno che vive solo all’Ariston: «Non sono “quello di Sanremo”. Per me questa manifestazione è un “di cui”. Ho dei progetti legati al cinema con Amazon, ho appena fatto un concerto in cui ho creato il primo NFT live, presto avrò un progetto legato al Metaverso e al mondo del gaming. Comunque a Sanremo ci tornerei anche l’anno prossimo, magari da direttore artistico: darei un tocco da produzione internazionale».

Nella serata del venerdì, quella dedicata alle cover farà «Sei bellissima» in coppia con Loredana Berté: «Lei è un’icona ultra-rockstar. La forza del pezzo va oltre il ritornello pop che conoscono tutti. Nelle strofe struggenti tocca un tema attuale: da quelle parole emerge lo stato d’animo di una donna sminuita che soffre e a cui tutti dovremmo chiedere scusa».

Non svela nulla su quello che ci sarà attorno alla musica («sarà un bello spettacolo a livello scenico») ma respinge la critica che il personaggio, i costumi e l’immagine siano più forti della sostanza musicale. «Parlare di costumi o travestimento sarebbe una definizione riduttiva. Quello che accade sul palco è una proiezione totale della canzone a livello visivo. Per me il palco è come un videoclip». E se invece la sua musica fosse un’opera d’arte non ha dubbi: «“ L’urlo” di Munch».

Con «Domenica» arriva anche una parte di quelle nuove canzoni cui ha lavorato in ritiro. Uscirà infatti «Achille Idol Superstar», un’espansione di «Lauro», album pubblicato l’anno scorso. C’è una ballad delicata come «Fiori rosa» che nel testo oltre a Battisti cita quell’«aria da bambina» di baglioniana memoria e un «piccolo uomo» che fa tanto Mia Martini: «Sono figlio di quel cantautorato e ho voluto citare pezzi immortali». In «Foxy» le parole sono più suoni che racconto. Anche «Rolling Stones» sta sul mondo rock, mentre «Sexy Boy» riprende il classico giro blues alla Muddy Waters.

Il tour è previsto, Covid permettendo, a maggio. Uno spettacolo con la band e i 50 elementi dell’Orchestra Magna Grecia: «Suoneremo in posti che quando mi esibivo in garage potevo solo sognare. Lo show sarà un crossover fra punk rock e il musical: ci sarà modo di sorprendere anche lì».

25 gennaio 2022 (modifica il 27 gennaio 2022 | 15:29)