I Soliti Idioti, il ritorno: «Non ci siamo parlati per 10 anni, il successo ci aveva mandati in burnout»

di Chiara Maffioletti

Intervista a Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio: la serie “I Soliti Idioti” arriverà nel 2023: «Ci eravamo lasciati male, poi ci siamo rivisti, abbiamo pianto insieme. I personaggi? Ancora politicamente scorretti. Ruggero e Gianluca assicurati»

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Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi — e in sette anni Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio eccome se ne hanno fatti — e poi, clamorosamente, ritornano.I soliti idioti sono tornati. Il duo comico nato nel 2009 e diventato poco dopo fenomeno di massa, consacrato dagli intellettuali e adorato da un pubblico che più trasversale non poteva essere, ha sorpreso tutti pubblicando una canzone, Hélicoptèr , firmata in realtà da Le top, ovvero Fluide e Liquide, una coppia di cantanti mascherati stile Daft Punk ma del Muccassassina alquanto sospetta. Certi amori non finiscono, si diceva. «La vita è sorprendente», spiegano loro, per cui la metafora dell’amore che ritorna funziona a meraviglia.

Quindi? Cosa è successo?

Mandelli: «Per un po’ di anni abbiamo avuto bisogno di mettere a maggese il nostro rapporto, che era prima di tutto di amicizia. Lavoravamo assieme ed eravamo migliori amici: un’intesa fantastica. Dopo quella grande popolarità, siamo andati in burn out».

Biggio: «Ci siamo separati bruscamente, lasciati male, proprio come succede nelle storie d’amore. In questi anni non ci siamo più sentiti, niente vie di mezzo: ognuno coi suoi giri... ma ripensavo spesso alle nostre dinamiche».

Fino a quando?

M: «Siamo stati contattati, separatamente, per fare una pubblicità come Soliti idioti». B: «E senza sentirci, separatamente, sia io che lui abbiamo detto sì».

Come è stato rivedervi?

M: «Abbiamo ritrovato subito la vecchia sintonia, anche se all’inizio avevamo un po’ paura nell’affrontare certi argomenti delicati, quelli che avevano portato alla rottura».

B: «Dopo poco però ci siamo aperti e detti veramente tutto. Lì ci siamo abbracciati, proprio piangendo. La cosa più importante di tutte era quel momento».

E ora dunque siete pronti a tornare?

B: «Sì, ci siamo messi subito al lavoro e le idee si sono moltiplicate, ci stiamo divertendo tantissimo».

M: «Siamo come una band che ha suonato assieme per anni, arrivando a un successo molto grosso che però ha minato il nostro rapporto e inquinato la nostra creatività. . Ora dobbiamo fare un disco nuovo».

Tradotto: una nuova serie?

M: «Abbiamo tantissimo da dire, anche perché ne sono successe in questi anni...».

B: «Stiamo valutando dove farla uscire, si parla del 2023. Intanto sui social abbiamo iniziato questo progetto in cui prendiamo in giro il mondo della musica di oggi. Però vogliamo produrre dei brani veri, una sorta di finta Mtv».

Torneranno i personaggi storici? Padre e figlio?

M: «Ruggero e Gianluca non possono mancare, così come La postina. Altri, come gli omosessuali, oggi non avrebbero più senso. Ma abbiamo già nuove idee».

Sembrerebbe un’ operazione di marketing: tornare alle origini ripuliti dalla botta del successo.

M: «Per noi tutto è partito da una cosa molto sincera e spontanea: pensavamo non l’a avrebbe mai vista nessuno. Poi il boom. Dovevamo staccarcene, anche se siamo grati: la gente ancora ci ferma per I Soliti idioti».

B: «In questi anni qualsiasi cosa facesse lui, mi arrivavano messaggi del tipo: hai visto? Ma questo riavvicinamento è successo quando doveva succedere, forse prima non saremmo stati pronti. Ora è stato tutto facile e liscio, compreso riprendere la nostra comicità, irriverente anche urticante: oggi quasi non c’è».

Anche perché oggi basta una parola sbagliata per scatenare il finimondo.

B: «Se la domanda è: riuscirete a essere comunque politicamente scorretti? La risposta è: certo».

M: «E senza pensare a chi ci guarderà: prendiamo di mira quello che abbiamo voglia di raccontare».

Potete anticipare solo uno dei nuovi personaggi?

M: «C’è una famiglia di scimmie che ordina una sacco di cose su Amazon, ma solo per scartarle e fare spazzatura. Si eccitano proprio nell’ordinare gli oggetti che poi non usano. Li scartano e fine». Ovvero la confezione è più importante del contenuto».

Quando si torna assieme dopo essersi lasciati, di solito ci si promette di non fare più gli stessi errori. È stato così?

M:«Ci sono voluti sette anni per capire che ragazzini fossimo stati... Abbiamo sbagliato tutti e due: a un certo punto è mancata la cura nei confronti dell’altro non lo rifarò».

B: «Ora ci siamo ripromessi di dirci subito le cose che ci danno fastidio, così da parlarne e farle passare. Sicuramente tra di noi c’è grande rispetto, ci vogliamo bene. Anzi Fra, posso dire che ti amo».

M: «Anche io. Abbiamo anche passato una settimana insieme, con le nostre famiglie: mai fatto prima».

Ipotizzate cosa succederà quando Ruggero, dopo tanto tempo, rivedrà suo figlio Gianluca?

B: «Ruggero non esiste finché non esiste la maschera che mettono a Francesco con cinque ore di trucco. La verità è che a me manca e ho davvero voglia di rivederlo».

M: «Penso che quando Gianluca abbraccerà Ruggero, lui gli chiederà di fare un video su Tik Tok, come i boomer finiti male».

19 agosto 2022 (modifica il 20 agosto 2022 | 11:49)