Listeria, ritirati alcuni lotti di gorgonzola e pancetta: sintomi e cosa c’è da sapere

di Redazione Salute

I richiami dovuti alla possibile presenza del batterio Listeria monocytogenes, che può causare gastroenterite ed è pericoloso in gravidanza

Listeria, ritirati alcuni lotti di gorgonzola e pancetta: sintomi e  cosa c’è da sapere

Alcuni lotti di formaggio gorgonzola sono stati richiamati dai supermercati della catena MD per rischio microbiologico dovuto alla possibile presenza del batterio listeria monocytogenes. Lo indicano tre richiami pubblicati sul sito del Ministero della Salute riguardanti il prodotto dall’azienda Igor Srl, a Cameri, in provincia di Novara. Si tratta dei gorgonzola dop «Dolce lettere dall’Italia» con numero di lotto 10427001, «Dolce lettere dall’Italia» con numero di lotto 10427002 e «Dolce malga paradiso» con numero di lotto 10427001. Richiamato anche un lotto di pancetta tesa salata, arrostita e pancetta all’asse prodotto dal Salumificio Bonalumi, prodotto il 27 marzo 2023 in uno stabilimento a Mozzo, in provincia di Bergamo. I consumatori che avessero acquistato i prodotti interessati dai richiami sono invitati a restituirli al punto vendita.

Gastroenterite

Listeria monocytogenes causa la listeriosi, generalmente dovuta all’ingestione di cibo contaminato e pertanto classificata fra le malattie trasmesse attraverso gli alimenti (tossinfezioni alimentari). Si presenta in genere come gastroenterite nel giro di poche ore dall’ingestione del cibo contaminato. In alcuni rari casi può portare all’insorgenza di meningiti, encefaliti e setticemie. Nei Paesi occidentali la malattia si sta rivelando sempre più un importante problema di sanità pubblica. Seppur relativamente rara, si può manifestare con un quadro clinico severo e tassi di mortalità elevati soprattutto in soggetti fragili come neonati, anziani, donne in gravidanza e adulti con sistema immunitario indebolito. Listeria monocytogenes può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati. La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare. Il batterio resiste bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4° C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti.

Regole di igiene

«L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce il rischio di contrarre la malattia — spiega il Ministero della Salute —. In particolare: lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette); conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi; cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta; non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo); non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta».

26 maggio 2023 (modifica il 26 maggio 2023 | 11:36)