Sciopero giornalisti Rai il 6 maggio: «Su di noi controllo asfissiante, non siamo megafono del governo»

di Franco Stefanoni

Rivendicate da Usigrai anche «carenze di organico, no dell’azienda a selezione pubblica per giornalisti, assenza di piano strategico». Contrario allo sciopero l’Unirai

Sciopero giornalisti Rai il 6 maggio: «Su di noi controllo asfissiante, non siamo megafono del governo»

Viale Mazzini sede Rai

Sciopero dei giornalisti Rai il 6 maggio. A comunicarlo è stato l’Usigrai, sindacato del servizio pubblico televisivo. Accade nei giorni in cui la Rai si trova al centro delle polemiche per i recenti fatti che hanno messo in imbarazzo dirigenza e giornalisti: Antonio Scurati «censurato» per l’intervento sul 25 Aprile, la deputata Ester Mieli oggetto della domanda «sei ebrea?», la telefonata del premier albanese Edi Rama riguardo la trasmissione R eport. I motivi della protesta del 6 maggio sono: «Controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari».

La decisione dopo l’incontro con l’azienda. In una nota, nella quale si sottolinea che «l’incontro di raffreddamento con l’azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d’agitazione». Aggiungendo: «Sentita la commissione garanzia, è stato proclamato uno sciopero di 24 ore, con astensione dal lavoro dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.30 di martedì 7. Nel rispetto delle regole fissate dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, non potranno aderire i giornalisti del Giornale Radio Rai che già saranno impegnati in uno sciopero sabato 27 aprile contro l’ipotesi di accorpamento del Gr Sport con Rai Sport e di Gr Parlamento con Rai Parlamento che svuoterebbe Radio1 della sua vocazione all news senza alcun vantaggio per la testata e l’azienda».

Contrario però allo sciopero è il sindacato Unirai-Liberi giornalisti Rai: «Di asfissiante c’è chi non si rassegna al pluralismo in Rai e insieme a qualche partito soffre la fine del monopolio. Unirai conferma di non aderire allo sciopero politico».

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25 aprile 2024 (modifica il 25 aprile 2024 | 12:16)