20 febbraio 2020 - 11:52

I Cinque Stelle: espulsione a Pesaro per l’assessora in giunta con il Pd

Francesca Frenquellucci aveva accettato la proposta del sindaco dem Ricci. «Non capisco su che basi è stata presa la decisione, farò ricorso»

di Franco Stefanoni

I Cinque Stelle: espulsione a Pesaro per l'assessora in giunta con il Pd
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Espulsa dal M5S Francesca Frenquellucci, assessora all’Innovazione nel Comune di Pesaro ed ex candidata pentastellata a sindaco. «Ieri mi è arrivata una mail in cui il M5S mi comunica che sono espulsa», ha detto, «non riesco a capire su che basi è stata presa la decisione, anche perché il link che ho inviato con la mia memoria difensiva non è stato nemmeno aperto. Farò ricorso al comitato di garanzia, vorrei fare valere le mie ragioni». Frenquellucci era nel mirino dei Cinque Stelle per avere accettato di fare parte delle giunta pesarese guidata dal sindaco pd Matteo Ricci. «In questi mesi», ha aggiunto oggi Frenquellucci, «abbiamo lavorato agli argomenti e portato a casa risultati per la città di Pesaro. Ho sempre pensato al bene comune, insieme agli altri consiglieri e agli attivisti che ci hanno seguito. Aggiungo che l’atto politico è stato fatto nel momento in cui ho accettato la delega e ho iniziato questa collaborazione con la maggioranza. Non capisco quindi perché vengo espulsa, ho portato avanti valori ed ideali del M5S».

Ricci: «Incomprensibile»

«È davvero incomprensibile come si possa espellere una militante del M5S soltanto perché collabora con il Pd. È come chiedere l’espulsione di tutti i ministri pentastellati perché sono al governo col Partito democratico». Questa la reazione di Ricci, che aggiunge: «In politica ci vuole coerenza. Non possiamo governare insieme a livello nazionale impedendo però di farlo a livello locale, soprattutto quando si parte dai progetti e dalle azioni concrete per il bene dei cittadini. È davvero incredibile l’espulsione di un’attivista storica del Movimento 5 stelle che ha portato avanti coerentemente il suo programma, che oggi è diventato parte del programma della città. Con Francesca stiamo lavorando benissimo ed è grande il suo impegno. Per questo non cambierà assolutamente nulla nei rapporti con lei e gli altri consiglieri 5stelle in quella che è una collaborazione proficua e preziosa in consiglio comunale. Andiamo avanti come prima quindi, ma spero vivamente per il Movimento possa ascoltare le sue ragioni oggettive nel ricorso».

«Orgogliosa della scelta»

L’aver accettato di fare l’assessora risale a inizio febbraio. «Mi lusinga e mi riempie di orgoglio perché avvalora il lavoro che con il mio gruppo abbiamo svolto fin dalla campagna elettorale», era stato il commento di Frenquellucci, 42 anni, titolare di un’impresa commerciale di fiori e piante. Il dem Ricci, sindaco dal 2014 rieletto nel maggio 2019, aveva del resto avviato da tempo rapporti collaborativi con Frenquellucci, che nel Comune di Pesaro è capogruppo del M5S. L’ingresso a livello locale di un esponente Cinque Stelle in una giunta di centrosinistra non aveva precedenti in Italia, diventando «il caso Pesaro». Il vertice dei Cinque Stelle si era detto contrario sin da subito. Vito Crimi, capo politico reggente del M5S, aveva immediatamente inviato una lettera segnalando l’incompatibilità dell’incarico, avvertendo i probiviri del Movimento e chiesto alla collega di autosospendersi. Né Ricci né Frenquellucci l’avevano presa bene. «Dimettermi, autosospendermi? E perché? Non capisco perché non posso fare quello che M5S sta facendo ai tavoli nazionali», aveva detto lei. «Mi sembra una nota molto strana quella di Crimi. Sarebbe come chiedere a tutti i ministri 5 stelle di autosospendersi perché sono al governo nazionale con il Pd», aveva già detto lui.

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