27 novembre 2019 - 20:40

Montecitorio, rissa tra deputati sul fondo salva Stati

Nel tentativo di separarli c’è chi si sloga un polso: si tratta del forzista Giorgio Mulè. Un deputato sfascia una sedia. Meloni: «Banalmente abbiamo fatto notare la vergogna delle parole del ministro Gualtieri» dopo aver scoperto che il trattato «è stato sottoscritto ed è inemendabile»

di Redazione Online

Montecitorio, rissa tra deputati sul fondo salva Stati
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Si è sfiorata la rissa nell’Aula della Camera, con una trentina di parlamentari coinvolti. Ad incendiare gli animi il Mes, il fondo Salva Stati dopo l’audizione del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri in Senato, le cui parole vengono riportate nell’emiciclo dal leghista Claudio Borghi che attacca duramente il governo e il premier Conte. Subito gli fa eco Giorgia Meloni e scoppia la bagarre. La situazione si fa incandescente quando prende la parola il dem Piero De Luca. Tra le urla e i fischi che arrivano dai banchi del centrodestra, vicino ai banchi dove siedono gli stenografi, si accalcano diversi deputati: nel tentativo di separarli c’è chi come il deputato di FI Giorgio Mule’ esce con un polso slogato. Un deputato - secondo alcuni colleghi si tratterebbe del leghista Daniele Belotti - sfascia una sedia. Lo scontro si protrae per diversi minuti.

Lacrime e rimostranze

Rossella Muroni, deputata di Leu, esce in lacrime: «Abbandono l’Aula di Montecitorio in lacrime e non mi vergogno a dirlo - scrive sui social - Mi vergogno invece per la scena di violenza a cui hanno assistito due scolaresche in visita. Una rissa in piena regola come ci si aspetterebbe in un bar malfamato. Ed invece era l’aula di Montecitorio. Ho sempre pensato che ci chiamassero Onorevoli non perché qualcuno ci debba rendere onore ma perché dobbiamo comportarci sempre in maniera onorevole. Stasera nell’Aula di Montecitorio non c’era onore, solo violenza e io me ne vergogno». La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni prova a spiegare: «Banalmente abbiamo fatto notare la vergogna delle parole del ministro Gualtieri» dopo aver scoperto che il trattato «è stato sottoscritto ed è inemendabile» e che il Parlamento «è stato totalmente scavalcato». Si tratta di 125 miliardi di euro che di fatto servono «a salvare le banche tedesche», aggiunge ribadendo la richiesta che il premier, Giuseppe Conte, venga a riferire alle Camere. «Sono stati violati i diritti costituzionali», sottolinea la leghista Barbra Saltamartini. «Spettacolo indecoroso», scrive Patrizia Prestipino su Twitter.

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