16 giugno 2019 - 12:30

Morta Simona Mafai, l'ex senatrice e storica dirigente del Pci aveva 91 anni

Sorella di Miriam, impegnata nelle battaglie contro la mafia e per i diritti delle donne, finita l'esperienza politica è tra le fondatrici e animatrici della rivista «Mezzocielo». Fece parte delle «Donne del digiuno» per chiedere verità dopo le stragi del 1992

di Silvia Morosi

Morta Simona Mafai, l'ex senatrice e storica dirigente del Pci aveva 91 anni
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Scompare una figura storica della sinistra siciliana. È morta domenica Simona Mafai, per molto tempo dirigente del Pci, senatrice, capogruppo al consiglio comunale, ma anche intellettuale impegnata e protagonista di battaglie civili nel movimento femminile. Aveva 91 anni. Nei giorni scorsi aveva avuto un ictus mentre lavorava al computer. «È stata una delle energie migliori della Sicilia. Le sue battaglie restano patrimonio di chi non si arrende, di chi pensa che le idee possano cambiare il mondo, di chi non crede che la Sicilia sia irredimibile», ha detto il segretario del Pd Sicilia, Davide Faraone.

Era la seconda delle tre figlie di due artisti, il pittore Mario Mafai e la pittrice e scultrice Antonietta Raphael. Con le sorelle Miriam, che è stata anche la prima presidente donna della Federazione nazionale della stampa, e Giulia era stata espulsa dalla scuola pubblica dopo le leggi razziali del 1938. Da Genova, dove la famiglia si era trasferita, è ritornata a Roma dopo la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943. Ancora giovanissima, è diventata una militante del Pci.

Ha ricopiato i Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci prima di assumere incarichi nel partito. Quindi l'incontro con un giovane dirigente del Pci siciliano, Pancrazio De Pasquale, che ha sposato nel 1952 e da cui ha avuto due figlie, e il trasferimento prima a Messina e poi a Palermo. In Sicilia è stata protagonista delle lotte per il divorzio e l'aborto. Nel 1976 è stata eletta al Senato, dove è rimasta fino al 1979. L'anno dopo è passata al consiglio comunale e, come capogruppo del Pci, ha promosso una campagna sui grandi appalti del Comune culminata con il rinvio a giudizio e la condanna dell'ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, morto nel 2002 a Roma.

Oltre a un'intensa attività politica, è stata protagonista di numerose iniziative culturali — come la fondazione con la fotoreporter Letizia Battaglia della rivista di cultura «Mezzocielo» — e sociali: fece parte nel 1992, dopo la morte di Paolo Borsellino nella strage di via D'Amelio delle «Donne del digiuno» che decisero di scendere in piazza e di digiunare in segno di protesta («e di fame di verità»). La camera ardente è stata allestita a villa Niscemi, sede di rappresentanza del Comune.

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