16 febbraio 2019 - 16:23

Caso Diciotti, possibile iscrizione nel registro degli indagati di Conte e dei ministri Di Maio e Toninelli

La Procura di Catania aprirà un fascicolo. Salvini: «Sono tranquillissimo, gli Italiani sanno che ho agito per il loro bene».

di Fabrizio Caccia

Caso Diciotti, possibile iscrizione nel registro degli indagati di Conte e dei ministri Di Maio e Toninelli
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La Presidenza del Senato ha trasmesso alla Procura di Catania gli atti firmati dal premier Giuseppe Conte e dai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, allegati alla memoria del responsabile del Viminale Matteo Salvini, sotto esame della Giunta per le immunità di Palazzo Madama sul caso Diciotti. Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, come atto dovuto, ora aprirà un fascicolo e con ogni probabilità iscriverà nel registro degli indagati i tre esponenti del governo.

La tesi non condivisa

Ma ricordiamo che lo stesso Zuccaro, qualche mese fa, aveva già chiesto l’archiviazione dell’inchiesta aperta nei confronti del ministro Salvini, ritenendo che il ritardato sbarco dei migranti dalla nave Diciotti a Catania era «giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale». Tesi, come si è visto, non condivisa dal Tribunale per i ministri di Catania che ha chiesto per Salvini l’autorizzazione a procedere per sequestro di persona aggravato. Lunedì la base M5S sarà chiamata ad esprimere sulla piattaforma Rousseau il suo parere sul voto da dare martedì al Senato su Salvini: sì o no all’autorizzazione. «Voto in giunta e processo? Sono tranquillissimo, gli italiani sanno che ho agito per il loro bene e la loro sicurezza», afferma il ministro dell’Interno.

Il voto sulla piattaforma Rousseau

Nel voto della Giunta per le elezioni e immunità del Senato, a giudicare dalle dichiarazioni rese durante le sedute, gli onorevoli pentastellati - che hanno condiviso alcuni passaggi della proposta del relatore Maurizio Gasparri di rigettare la domanda - dovrebbero respingere la richiesta del Tribunale ma permane l’incognita del voto online che si terrà alla vigilia. Tra i 5 stelle, sul tema è intervenuto Manlio Di Stefano, a rassicurare i leghisti. «Credo che in questo caso l’autorizzazione non vada concessa, perché parliamo di una decisione collegiale del governo», ha affermato il sottosegretario agli Esteri intervenendo all’Intervista di Maria Latella su SkyTg24.

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