Le foto satellitari della devastazione del Donbass da parte della Russia

di Guido Olimpio

Le foto diffuse da Maxar Technologies mostrano la distruzione totale delle città ucraine da parte dell'artiglieria pesante dell'esercito russo: centinaia i crateri anche nei campi. E l'avanzata di Mosca prosegue. Zelensky: «Mosca ha cancellato città russofone dalla faccia della Terra»

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Le foto che vediamo qui sotto, pubblicate dalla Maxar Technologies, sono la prova più evidente emersa finora della vastità della distruzione che l'artiglieria di Mosca sta causando nel Donbass, dove sta concentrando la sua azione.

Le immagini arrivano da Popasna e da Lyman, città che di fatto Mosca ha conquistato proprio grazie a un incessante martellamento della sua artiglieria. «Mosca ha cancellato città russofone dalla faccia della Terra», ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

«Le truppe russe si sono già avvicinate molto a Severodonetsk, quindi possono sparare anche con i mortai», aveva ammesso due giorni fa il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai. «La città viene continuamente bombardata, 24 ore su 24. Ci sono pesanti combattimenti alla periferia della città, mentre ordigni e missili vengono sganciati dai bombardieri, la situazione è molto difficile».

La guerra in Ucraina, hanno scritto John Spencer e Lionel Beehner sul Kyiv Post, «ha confermato quello che i soldati sanno da secoli»: il morale delle truppe è più importante di qualsiasi arma o dottrina militare, porta con sé motivazioni, fiducia, coraggio, coesione, un senso di controllo del proprio destino.

Per novanta giorni si è parlato del basso morale delle truppe russe, ma l’incessante martellamento dell’artiglieria russa, insieme alle ultime notizie in arrivo dal campo, potrebbero avere ora un effetto sulla psiche della resistenza.

L’artiglieria spesso non è in grado di distruggere i bunker, tuttavia fiacca il morale: il soldato chiuso nel rifugio non può muoversi, subisce traumi psicologici, può temere che crolli tutto, pensa ai detriti che rischiano di bloccare l’ingresso, spiega Lorenzo Nannetti del Caffè geopolitico. I colpi continui provocano un logoramento progressivo, e impediscono l'arrivo di rinforzi.

Gli ucraini faticano a rispondere perché i target avversari, ovvero le batterie, sono più lontane. Ecco perché l'Ucraina ha chiesto agli Stati Uniti l'invio di armi a raggio più lungo. E perché le ha chieste con questa urgenza.

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La distruzione di Popasna, nel Donbass, operata dall'artiglieria russa. (Maxar Technologie/Epa)

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Ancora un'immagine da Popasna. Tutti gli edifici nella foot sono stati colpiti (Maxar Technologie/Epa)

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Una foto ravvicinata degli edifici distrutti a Popasna (Maxar Technologies/Epa)

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I colpi dell'artiglieria russa finiti sui campi e gli edifici distrutti a Lyman, nel Donbass. La città, dopo essere stata distrutta, è stata catturata dai russi (Maxar Technologies/Epa)

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Un'immagine ravvicinata della distruzione a Lyman (Maxar Technologies/Afp)

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Ancora una foto da Lyman (Maxar Technologies/ Afp)

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Lungo le strada al centro dell'immagine si vede un convoglio russo in movimento: per superare il fiume, data la distruzione del ponte sulla strada asfaltata, le truppe di Mosca stanno usando un ponte mobile (Maxar Technologies/Afp)

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L'artiglieria russa in posizione di sparo a Lyman (Maxar Technologies/Afp)

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Gli obici Howitzer in assetto da sparo a nord di Lyman: la città è ormai nelle mani dei russi (Maxar Technologies/Afp)

28 maggio 2022 (modifica il 28 maggio 2022 | 10:56)