La frase di Lavrov su Hitler: Israele convoca l’ambasciatore

di Davide Frattini, nostro corrispondente

«Un errore storico imperdonabile e oltraggioso» dice il ministro degli esteri Yair Lapid. L’incidente rompe l’equilibrio diplomatico che Israele aveva fin qui mantenuto nel conflitto

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Le parole di Sergei Lavrov danno uno spintone all’equilibrio che fino ad adesso Israele ha cercato di mantenere sul filo dell’equidistanza. «Anche Hitler aveva origini ebraiche», ha detto il ministro degli Esteri russo, intervistato durante il programma Zona Bianca su Rete4, domenica sera. E così – prova ad argomentare il braccio destro di Vladimir Putin – il fatto che Volodymyr Zelensky guidi un’Ucraina con elementi neonazisti non sarebbe una contraddizione.

Troppo per il governo israeliano che in questi 67 giorni di guerra si è posizionato in mezzo agli schieramenti, anche se il ruolo di mediatore che sembrava poter avere nelle prime settimane dell’invasione è sempre più offuscato. Yair Lapid, il ministro degli Esteri, ha convocato l’ambasciatore russo a Tel Aviv e ha già espresso la rabbia che il diplomatico dovrà riportare al suo capo a Mosca: «È un errore storico imperdonabile e oltraggioso – dice Lapid, il cui nonno paterno è stato ucciso nell’Olocausto –. Dire che Hitler era ebreo è come sostenere che gli ebrei si siano ammazzati tra di loro. Falso: i nazisti hanno perseguitato gli ebrei, solo i nazisti erano nazisti, solo i nazisti hanno perpetrato lo sterminio sistematico del popolo ebraico».

La propaganda russa sta rimettendo in circolo le dicerie e le teorie del complotto contro gli ebrei. Sempre Lavrov alla tv italiana ha ripetuto che «i più grandi antisemiti sono ebrei». Colpevolizzare le vittime, cercare di ridurre la Shoah – la settimana scorsa Israele si è fermata per un giorno a commemorare le vittime nei campi di sterminio – a una questione interna. Da Gerusalemme interviene per condannare Lavrov anche Dani Dayan, presidente di Yad Vashem, che pure in marzo non aveva concesso una sala del memoriale dell’Olocausto a Zelensky per il discorso via video perché «la Shoah non può essere strumentalizzata a fini politici».

2 maggio 2022 (modifica il 2 maggio 2022 | 15:00)