L’Ungheria disobbedisce all’Ema: quarta dose per tutti

di Alessandra Muglia

Gli altri pionieri in Europa: Danimarca, Spagna e Grecia. Ma solo per i fragili come raccomanda l’Agenzia europea

desc img

Dopo Israele e Cile, ora anche alcuni Paesi europei partono con la quarta dose. A fare da apripista Danimarca, Spagna e Grecia che hanno dato il via libera al secondo booster per i più fragili. In linea con quanto indicato dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che l’altro giorno ne ha raccomandato il ricorso per le persone più a rischio, non generalizzato: una campagna di massa ogni quattro mesi non è sostenibile e nemmeno efficace né salutare, ha avvertito Marco Cavaleri, responsabile per i farmaci e i vaccini.

Proprio mentre l’Ema chiedeva di pensare a una strategia a lungo termine, l’Ungheria è partita, giovedì, unico Paese dell’Unione, con le prenotazioni della quarta dose aperte a tutta la popolazione. Una scelta che si inserisce nel solco dell’euroscetticismo del premier sovranista Viktor Orbán. E dire che il Paese ha un tasso di vaccinazione inferiore alla media Ue (62% contro il 70%) ed è sotto anche sulle terze dosi. Fermo al 34% contro il 56% della Danimarca che ha invece deciso di limitare il secondo booster a «un gruppo concentrato di persone che corrono il rischio più alto: malati di cancro, pazienti in immunoterapia e persone con immunodeficienza», ha spiegato il direttore dell’Autorità sanitaria danese Søren Brostrøm, annunciando che gli inviti a questa fascia di popolazione saranno inviati entro il fine settimana. Copenaghen sta valutando se estendere la quarta dose anche a residenti e personale delle case di cura e alle persone molto anziane. In Danimarca il virus ha infettato oltre un milione dei suoi 5,8 milioni di abitanti, la metà nell’ultimo mese, quando si sono concentrati anche oltre 400 decessi. La decisione di proteggere i più vulnerabili arriva anche in vista di un allentamento delle restrizioni prese a ridosso delle feste natalizie: domani riapriranno cinema, parchi di divertimento, musei e teatri, e anche gli stadi, all’aperto e al chiuso, per un numero ridotto di spettatori.

Stessa strategia in Spagna che si prepara a offrire una quarta dose ai più fragili: immunodepressi, malati di cancro, pazienti in dialisi, chi ha ricevuto un trapianto. Una selezione che riguarda 120 mila persone nel Paese.

Luce verde anche in Grecia al secondo booster per la popolazione più debole: la piattaforma per la prenotazione online di immunocompromessi e quanti soffrono di gravi malattie croniche dovrebbe aprire a giorni. La quarta dose sarà somministrata tre mesi dopo la terza. Altra novità in vista: dall’1 febbraio, chi non ha ricevuto la terza dose a 7 mesi dalla seconda sarà considerato non vaccinato: gli verrà revocato l’equivalente del Super green pass, necessario per accedere a gran parte dei locali al chiuso.

14 gennaio 2022 (modifica il 14 gennaio 2022 | 21:50)