24 settembre 2020 - 09:01

Meghan e Trump, duello a distanza

Dopo il video appello elettorale dell'ex attrice americana insieme al marito , il presidente Usa attacca stizzito: «non sono un suo fan, auguro a Harry molta fortuna», perché «ne avrà bisogno»

di Luigi Ippolito

Meghan e Trump, duello a distanza
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Dal nostro corrispondente
LONDRA - Un intervento a gamba tesa nelle presidenziali americane che ha causato costernazione a Londra. E l'immediata, stizzita reazione di Donald trump. L’ultimo video di Harry e Meghan dalla California ha decisamente passato il segno: perché i duchi di Sussex lanciano un appello che è stato letto da più parti come un invito neppure troppo velato a votare contro l'attuale inquilino della Casa Bianca.
Il che è una grossolana violazione delle regole di imparzialità della Casa reale britannica: e sfiora l’incidente diplomatico.

Nel video incriminato, si vedono Harry e Meghan seduti su una panchina in un parco: lei definisce le presidenziali Usa «le elezioni più importanti della nostra vita» e lui aggiunge che «è vitale che rigettiamo i discorsi d’odio, la disinformazione e la negatività online». Parole che sono apparse come un affondo nei confronti di Trump che ha risposto per le rime, dicendo di «non essere un fan» dell'ex attrice americana e augurando «molta fortuna» a Harry, perché «ne avrà bisogno».

Le reazioni a Londra non hanno tardato ad arrivare. Un ex consigliere reale ha detto al Times che le dichiarazioni dei duchi di Sussex provocheranno preoccupazione a Buckingham Palace: «L’arena politica è molto sensibile per tutti i membri della famiglia reale. Non puoi avere una istituzione apolitica, qual è una monarchia ereditaria, e avere membri della famiglia reale che fanno anche i più vaghi commenti politici».

Diversi esperti della monarchia hanno commentato che a questo punto Harry e Meghan farebbero bene a rinunciare a tutti i loro titoli: perché non ci può essere un’altezza reale, tuttora in linea di successione al trono, che si immischia negli affari di un altro Paese.

D’altra parte l’ingresso diretto in politica di Meghan viene considerato sempre più probabile, perché tutte le sue mosse puntano in quella direzione. Di recente ha avuto un incontro, molto pubblicizzato, con Gloria Steinem, l’icona del femminismo americano: e l’attivista ha rivelato che loro due si sono messe al telefono e hanno chiamato una serie di elettori per incoraggiarli a votare («ciao, sono Meg», si presentava la duchessa agli sbigottiti interlocutori). Gloria Steinem ha dato il suo viatico alla duchessa, che ha definito «intelligente, autentica, divertente, e politica»: e ha aggiunto che durante il loro incontro la duchessa ha espresso tutta la sua ammirazione per Kamala Harris, la donna nera scelta da Joe Biden come vicepresidente.

Ma non è tutto. Il contratto da 150 milioni di dollari stipulato con Netflix ricalca quello analogo degli Obama e può fornire a Meghan, che vede in Michelle O il suo modello di ispirazione, una straordinaria piattaforma; inoltre, la nuova fondazione dei duchi di Sussex ha fra i suoi obiettivi, oltre ad attività commerciali e di marketing, anche il «lobbying politico».

D’altra parte, quando era entrata a far parte della famiglia reale, Meghan era stata definita «la duchessa attivista», perché se ne sottolineava l’impegno femminista e il desiderio di avere un impatto politico grazie al suo nuovo ruolo. Le cose sono andate diversamente, come sappiamo: la «Megxit» ha portato alla fuga in California dei duchi di Sussex. Ma questo non ha messo la sordina alle sue ambizioni politiche, che ha coltivato fin da ragazza.

Arriverà fino al punto di candidarsi alla Casa Bianca, come qualcuno suggerisce? Chissà. Ma d’altra parte, si fa notare, se ci è arrivato uno come Trump, tutto è possibile. E a questo proposito c’è anche chi ha immaginato che sulla sua strada Meghan potrebbe trovare proprio Ivanka, la figlia prediletta di The Donald.

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