21 novembre 2020 - 14:13

Covid, in Australia una bugia ha costretto al lockdown 1,7 milioni di persone

Un uomo positivo al coronavirus aveva detto di essere stato infettato in una pizzeria, ma lui in realtà ci lavorava

di Redazione Online

Covid, in  Australia una bugia ha costretto al lockdown 1,7 milioni di persone
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Una bugia raccontata dal dipendente di una pizzeria, uno spagnolo di 36 anni contagiato dal Covid-19, ha fatto scattare un lockdown nell’intera regione del South Australia che ha coinvolto circa 1 milione e 700mila abitanti e che altrimenti sarebbe stato evitato.
Il confinamento restrittivo era partito mercoledì nella capitale Adelaide e in tutto lo stato dopo la conferma di 36 casi, inclusi i primi locali registrati da aprile. L’autore della bugia aveva raccontato agli agenti incaricati di tracciare i suoi contatti di essersi recato in pizzeria, il Woodville Pizza Bar, come cliente, per comprarsi una pizza. Invece lui era un dipendente del locale. E la differenza non è da poco per chi si occupa di tracciamenti. L’informazione scorretta infatti ha spinto i funzionari sanitari a presumere che l’uomo avesse contratto il virus durante un lasso di tempo molto breve e che, pertanto, nel Woodville Pizza Bar si fosse formato un cluster di contagi all’origine di molti altri casi ancora da rilevare, un motivo valido, insomma, per decretare il lockdown.

Gli addetti al contact tracing hanno scoperto la bugia, secondo quanto riferisce il quotidiano Sydney Morning Herald, quando si sono accorti che l’uomo era stato contagiato da un agente di sicurezza che lavorava anche lui nella pizzeria ma anche al Peppers Waymouth uno degli hotel di Adelaide usati per la quarantena dei contagiati e già epicentro del focolaio all’origine del nuovo stato di allerta regionale.

Appurata la verità, il lockdown si chiude da oggi, tre giorni prima del previsto dopo aver registrato solo tre nuovi casi. Ma il bugiardo non se la caverà con tante scuse: «Dire che sono arrabbiato è un eufemismo», ha dichiarato il premier dello Stato, Steven Marshall. «Siamo esterrefatti per le azioni di questo individuo e valutiamo con molta attenzione le conseguenze che ci saranno», ha aggiunto la più alta carica del South Australia. «Le autorità hanno annunciato la creazione di una task force speciale incaricata di «esaminare le circostanze dell’incidente e indagare per stabilire se le leggi sono state violate». infatti in un primo momento la polizia aveva dichiarato che mentire agli operatori incaricati di tracciamento non costituisce reato.

Per ridurre il numero di infezioni il più possibile verso lo zero, le autorità australiane hanno puntato su lockdown, test a tappetto e una politica di tracciabilità molto efficace. In tutto l’Australia ha registrato 28 mila contagi e 900 decessi.

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