12 luglio 2020 - 21:13

Elezioni presidenziali in Polonia, testa a testa tra Duda e Trzaskowski

Secondo gli exit poll, il presidente sovranista è avanti con il 50,4% di voti rispetto al sindaco di Varsavia, moderato e filoeuropeo (49,6%). I risultati all’alba. Affluenza mai vista: 70 per cento

di Elisabetta Rosaspina

Elezioni presidenziali in Polonia, testa a testa tra Duda e Trzaskowski
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A tarda sera è ancora presto per dichiarare con certezza il vincitore, ma gli exit poll di Ipsos assegnano lo scettro di presidente della Polonia per i prossimi 5 anni ad Andrzej Duda, 48 anni, con il 50,4% dei consensi. Se confermato dagli scrutini che si concluderanno (forse litigiosamente) all’alba, vince dunque la linea nazional-populista ed euroscettica del PiS, «Diritto e Giustizia», l’attuale partito di governo fondato 19 anni fa dai gemelli Kaczynski.

Meno di un punto percentuale separa il sovranista conservatore Duda dallo sfidante, il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, leader della Coalizione civica, un centrodestra più liberale sui diritti delle minoranze ed europeista. I sondaggi avevano previsto un duello serrato, nonostante al primo turno Duda si fosse aggiudicato oltre il 43% dei voti e Trzaskowski si fosse fermato al 30%.

Decisivo è diventato dunque l’elettorato del terzo classificato, il giornalista cattolico liberale Szymon Holownia, titolare del 13% delle preferenze, ma debolmente favorevole al sindaco di Varsavia: «Io non voterei Duda» si è limitato a dire ai suoi sostenitori.

Mentre per raggiungere la maggioranza assoluta il presidente uscente contava sull’estrema destra, schierata al primo turno con Krzysztof Bosak, e sullo zoccolo duro della Polonia rurale tradizionalista.

La rimonta di Trzaskowski è stata comunque notevole, considerato anche l’ostracismo dei media filogovernativi. L’apparato di Stato non si è risparmiato per sostenere Duda che ha fatto leva sulle più profonde paure dei polacchi: «La nostra scelta è fra un’ideologia di estrema sinistra da un lato, e la famiglia e il patriottismo dall’altro» ha annunciato 48 ore prima del voto il principale notiziario della tivù polacca, Tvp.

Per denigrare Trzaskowski, l’estrema destra ha utilizzato perfino due incidenti stradali capitati ad autobus municipali di Varsavia: i conducenti sono risultati positivi al test antidroga e il sindaco è stato accusato di connivenza con la proprietà parzialmente tedesca della società di trasporti.

Duda si è proposto come difensore della sovranità nazionale dalle ingerenze europee (e della Germania in particolare), della famiglia dall’«ideologia gay», dall’aborto e dalla fecondazione assistita. Ma la sua popolarità è legata soprattutto al programma «500+» che assegna alle famiglie 500 zloty (circa 110 euro) per ogni figlio fino ai 18 anni d’età. Se Duda resterà in carica, il PiS non avrà ostacoli per la riforma della giustizia che ha portato in piazza a Varsavia i magistrati minacciati nella loro indipendenza.

L’affluenza al voto è stata altissima: «Vincere con il 70% di partecipazione è qualcosa di fantastico» ha gioito Duda. Anche se agli exit poll sfugge il voto dall’estero di mezzo milione di polacchi. Trzaskowski quindi non si dà ancora per vinto: «Sono assolutamente certo che quando saranno contati tutti i voti vinceremo - ha dichiarato -. Fortunatamente la società civile si è svegliata».

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