6 luglio 2020 - 11:39

Mongolia, torna la peste bubbonica. Le autorità: «Non mangiate le marmotte»

Un pastore ammalato e 146 persone in quarantena nella regione cinese della Mongolia interna. Si teme una nuova epidemia. Ma gli esperti: «Ora si può curare»

di Marta Serafini

Mongolia, torna la peste bubbonica. Le autorità: «Non mangiate le marmotte»
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Mentre la pandemia di coronavirus non accenna a diminuire la sua corsa — soprattutto in Asia e in Sudamerica — torna lo spettro della peste. Le autorità sanitarie della Mongolia interna, una regione nella Cina settentrionale, hanno confermato un caso di peste bubbonica e stanno investigando su altri casi sospetti, dopo aver prelevato campioni di oltre 146 persone e averle poste in quarantena.

Il contagio è stato segnalato il 4 luglio all’ospedale popolare di Urad Middle Banner nella città di Bayannur. Il paziente è un pastore locale, subito messo in quarantena. Le sue condizioni sono stabili ma l’attenzione ovviamente resta alta. Non a caso le autorità sanitarie locali Bayannur hanno emesso un avvertimento di livello tre per la prevenzione e il controllo della peste per tutto il 2020. Obiettivo: ridurre il consumo di caccia e consumo di carne animale. Ma non solo. Le autorità hanno invitato la popolazione a riferire di eventuali scoperte di marmotte malate o morte e hanno messo in quarantena l’area.

Sarebbe infatti il consumo della carne cruda di marmotta ad aver provocato, la scorsa settimana in Mongolia, il contagio di due fratelli, un giovane di 27 anni, Pansoch Buyainbat, e suo fratello di 17, ora in cura presso ospedali separati nella provincia di Khovd, con il primo in condizioni critiche. Ed è sempre la carne di marmotta ad aver ucciso l’anno scorso una coppia nella provincia mongola occidentale di Bayan-Ulgii nell’aprile 2019. Facile dunque pensare che la carne di questo roditore sia responsabile anche di questo contagio.

Anche la Russia ha preso misure per evitare la diffusione del contagio, imponendo l'aumento dei pattugliamenti contro la caccia alle marmotte al confine con Cina e Mongolia.

La peste bubbonica è una malattia batterica diffusa dalle pulci che vivono su roditori selvatici come le marmotte. Può uccidere un adulto in meno di 24 ore se non curata in tempo, ma viene curata con antibiotici facilmente disponibili. Gli esperti sostengono che i discendenti diretti dei bacilli della stessa peste che ha ucciso 50 milioni di persone nel 14mo secolo esistono ancora oggi e che uccidono circa duemila persone all’anno. Tuttavia — secondo la Bbc — , è improbabile che qualsiasi caso porti a un’epidemia. «A differenza del XIV secolo, ora abbiamo una comprensione di come viene trasmessa questa malattia», ha dichiarato il sito Shanline Kappagoda, un medico di malattie infettive della Stanford Health Care. «Sappiamo come prevenirlo. Siamo anche in grado di curare i pazienti infetti da antibiotici efficaci». Come dire insomma che il virus non fa più così paura. Meglio, però, evitare la carne di marmotta.

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