16 giugno 2019 - 17:28

Germania, l’omicidio di Walter Lübcke: arrestato un esponente dell’ultradestra

Il presunto killer del politico pro migranti sarebbe stato incastrato dal dna. Non si ferma l’ondata di odio contro la vittima

di Elena Tebano

Germania, l'omicidio di Walter Lübcke: arrestato un esponente dell'ultradestra
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Si rafforza l’ipotesi che il prefetto di Kassel Walter Lübcke, il 2 giugno scorso, sia stato vittima di un omicidio politico: secondo la polizia tedesca sarebbe stato un 45enne ex militante di destra a sparargli. Sabato alle due di mattina le teste di cuoio hanno arrestato il presunto assassino dopo aver identificato tracce del suo Dna sul corpo di Lübcke: l’uomo — la cui identità non è stata resa nota — ha numerosi precedenti penali ed era stato sottoposto alla prova genetica per uno di quei reati. Le indagini continuano per capire se il sospettato abbia agito da solo: il suo retroterra fa pensare che il movente sia ideologico, ma le verifiche sono in corso.

Lübcke, 65 anni, una lunga carriera politica nell’Unione cristiano democratica (Cdu) della cancelliera Angela Merkel, era diventato un bersaglio dell’estrema destra dopo che nel 2015 aveva aperto all’accoglienza dei rifugiati siriani in nome dei principi cristiani: «Chi non è d’accordo con questi valori, può in qualsiasi momento lasciare il Paese», aveva dichiarato pubblicamente. Parole per le quali era stato più volte attaccato sia da esponenti di Alternative für Deutschland (AfD), che online da simpatizzanti dell’estrema destra, che dal gruppo radicale (illegale) di nostalgici del Terzo Reich Reichsbürger.

Segnali forse sottovalutati in una Germania sempre più scossa dall’estremismo di destra. Che ieri ha ricevuto però uno stop almeno temporaneo alle urne: a Görlitz, nell’Est del Paese, il candidato sindaco di AfD Sebastian Wippel, dato per favorito alle elezioni amministrative, è stato sconfitto dall’avversario della Cdu Octavian Ursu, che ha ottenuto il 55,2 dei voti, anche grazie alla decisione delle candidate di Verdi e Linke di ritirarsi a favore dei cristiano-democratici.

Ora gli sviluppi del caso Lübcke riaccendono la preoccupazione. Non è il primo attacco da parte di estremisti di destra: nel 2015 l’allora candidata a sindaco di Colonia Henriette Reker (poi eletta con la Cdu) era stata ferita a colpi di coltello da un 44enne xenofobo. Lo stesso era successo nel 2017 al sindaco di Altena (in Renania Settentrionale-Vestfalia) Andreas Hollstein. Ancora prima, tra il 2000 e il 2006, c’erano stati i cosiddetti «omicidi del kebab»: nove persone di origine turche uccise da una cellula di terroristi di destra, Nationalsozialistischer Untergrund, senza che per anni, nell’indifferenza delle istituzioni e dell’opinione pubblica, se ne capisse la comune matrice politica.

Il caso Lübcke potrebbe segnare il punto di svolta nell’atteggiamento dei tedeschi. L’ex governatore era stato trovato dal figlio, intorno alla mezzanotte e mezzo, nella terrazza della loro casa di Wolfhagen-Istha, un villaggio di 900 abitanti a 20 chilometri da Kassel, dove circa un’ora prima i vicini lo avevano visto fumare da solo. Secondo gli inquirenti il colpo che lo ha ucciso è stato sparato da distanza ravvicinata.

«È stato un atto che ha seguito molte parole: troppe, senza che alcun intervento sia stato preso contro di esso», ha scritto ieri la Frakfurter Allgemeine, chiedendo una stretta sull’estremismo online.

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