Berlusconi e le frasi su Putin a Porta a Porta

di Virginia Piccolillo

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha detto in tv che Putin «è stato spinto dalla popolazione russa» a invadere l'Ucraina per «sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky»; poi ha spiegato che stava solo riferendo «quello che alcuni raccontano, senza nessuna adesione del mio pensiero a quel racconto»

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Non potevano non scatenare polemiche le parole di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin: «spinto» dai filorussi del Donbass a «inventarsi l’operazione speciale», per «entrare, in una settimana raggiungere Kiev e sostituire il governo di Zelensky con uno di persone perbene e in un’altra tornare indietro» e finita, invece, con la «reazione imprevista e imprevedibile da parte delle forze ucraine foraggiate con armi di tutti i tipi dall’Occidente». Dichiarazioni seguite dal parere sulle truppe russe: «Secondo me dovevano rimanere intorno a Kiev». Anche se censura la guerra, perché «vedere persone che ammazzano altre persone che neppure conoscono mi sembra una follia».

E così, all’indomani della puntata di Porta a Porta di Bruno Vespa che le ha trasmesse, si registrano gli attacchi degli avversari per le parole «scandalose e indecenti»; una dura presa di posizione del portavoce di Volodomyr Zelensky su Berlusconi che si fida di Putin assassino; ben tre precisazioni di Berlusconi e, da parte degli alleati di centrodestra, tanta voglia di chiuderla lì.



Il presidente Zelensky fa diffondere dal suo portavoce una replica: «Putin è al potere da più di 20 anni. Ha ucciso o imprigionato gli avversari politici. Ha mandato un esercito di assassini stupratori nel territorio di uno Stato sovrano. E minaccia le armi nucleari. Quindi, se capiamo bene, Berlusconi si fida di lui?», dice Seriiy Nykyforov, portavoce del presidente, a Repubblica.

Giorgia Meloni, a Bagnoli, arriva subito dopo la prima delle spiegazioni di Berlusconi: «Riferivo quello che alcuni raccontano senza nessuna adesione del mio pensiero a quel racconto. Sono stato frainteso. Facevo solo il cronista riferendo il pensiero di altri. L’aggressione all’Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile». E dopo la chiamata in causa del leader democratico Enrico Letta: «Frasi gravissime. La destra dice: “Diamo a Putin ciò che vuole”. Mi chiedo cosa ne pensi Meloni». Lei respinge al mittente i dubbi sul filo-atlantismo: «Putin ha fatto una cosa inaccettabile. C’è scritto nel nostro programma. Berlusconi ha spiegato che non erano interpretazione del suo pensiero ma di quello altrui. Non capisco perché chiedete a me e non a Letta che è alleato con chi non ha votato l’invio delle armi all’Ucraina: Fratoianni».



Matteo Salvini concorda: «Se Berlusconi si è corretto per me a posto così». E promette, dal governo, impegno «per riportare pace e prosperità». Anche il Ppe definisce la posizione di FI «cristallina: sostiene l’Ucraina nella lotta alla guerra illegale russa». Giovanni Toti puntualizza che Noi Moderati «non ha neppure un dubbio»: con la Nato, con von der Leyen e con le sanzioni a Putin.



Berlusconi ci torna su. Se la prende con la «sinistra» che ha «distorto le sue parole». «Pensate il dolore che provo», dice. Assicura: «La nostra presenza sarà garanzia di un governo europeo, occidentale, atlantico». E aggiunge che se gli alleati fossero in «distonia» in quel governo «non ci staremmo più».

«Precisazioni patetiche», le definisce Riccardo Magi (+Eu) a cui il centrosinistra non crede. Il ministro dem Lorenzo Guerini di ritorno da Kiev rimarca «la devastazione» che ha visto, «il dolore di un popolo e la volontà resistere»: «Poi in Italia ho aperto i giornali e visto Berlusconi che ci spiegava che Putin voleva semplicemente sostituire Zelensky con brave persone». «Putin è il suo primo amore», ironizza Piero Fassino. Dal Terzo Polo Carlo Calenda definisce il Cavaliere «dichiaratamente putiniano» e le sue parole «aberranti».

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23 settembre 2022 (modifica il 23 settembre 2022 | 23:34)