11 gennaio 2019 - 10:56

Istat, frena l’industria in Italia
Rischio recessione nella Ue

La produzione industriale italiana a novembre 2018 è diminuita dell’1,6% rispetto ad ottobre e del 2,6% rispetto a novembre 2017. In contro tendenza solo l’agroalimentare (+2,7%). Crollo dell’auto. In Germania il calo è stato dell’1,9% su base mensile, in Francia dell’1,3%. Spagna -1,5%. Il vicepremier Salvini: «Il decreto dignità non c’entra»

di Francesca Basso

Istat, frena l’industria in Italia Rischio recessione nella Ue
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L’economia europea sta rallentando e quella italiana non fa eccezione. Lo dicono i numeri pubblicati in questi giorni dagli istituti di statistica nazionali, che registrano un calo della produzione non solo in Italia, ma anche in Spagna, Francia e pure in Germania, consolidata locomotiva europea (e importante mercato per il nostro export industriale). Solo la Gran Bretagna limita i danni. Per quanto riguarda l’Italia le prospettive sono grigie: l’attuale fase di debolezza del ciclo economico italiano, spiega l’Istat nel bollettino mensile sull’andamento dell’economia a dicembre, potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, alla luce della nuova flessione dell’indicatore anticipatore. E questo desta preoccupazione. Nel terzo trimestre del 2018 l’Italia ha registrato un Pil negativo dello 0,1% e la Germania dello 0,2%. Due trimestri consecutivi di contrazione equivalgono per gli analisti alla cosiddetta «recessione tecnica».

Il governo

«Temevo un dato negativo», ha commentato il premier Giusppe Conte, che ha sottolineato l’importanza di «intervenire con quella manovra economica nel segno della crescita e dello sviluppo sociale».Il vicepremier Matteo Salvini ha sottolineato l’aspetto europeo del calo: «Non penso che il decreto dignità incida in Germania, in Gran Bretagna, a Parigi o in Olanda — ha detto —. È un problema per l’economia a livello mondiale che passa anche dagli Usa e noi a differenza di altri mettiamo più soldi nelle tasche dei cittadini e delle imprese per combattere questo blocco a livello mondiale».

La produzione industriale

La produzione industriale italiana, rileva l’Istat, a novembre 2018 è diminuita dell’1,6% rispetto ad ottobre e del 2,6% rispetto a novembre 2017. In Germania il calo è stato dell’1,9% su base mensile, in Francia dell’1,3%. La Spagna ha registrato una diminuzione dell’1,5%. Poco migliori i dati in arrivo dalla Gran Bretagna, dove la produzione è scesa dello 0,4%. A novembre è crollata anche la produzione di auto: -19,4% su base annuale, cioè nel confronto con novembre 2017, e -8,6% su base mensile, cioè nel confronto con ottobre 2018. Il dato conferma, ma con un ulteriore peggioramento, l’andamento di ottobre, quando era stato registrato un calo tendenziale del 14%. Nella media degli 11 mesi 2018, la produzione di auto è diminuita del 5,1% mentre la produzione industriale in generale è cresciuta dell’1,2% rispetto all’anno precedente.

Consumatori e imprese

A dicembre è calato anche il clima di fiducia dei consumatori: le aspettative per il futuro — segnala l’Istat — hanno registrato la diminuzione più sostenuta e le attese sulla disoccupazione sono aumentate. Peggiorata anche la fiducia delle imprese. Del resto l’andamento del settore manifatturiero conferma la difficoltà di tenuta dei livelli produttivi. In controtendenza rispetto al crollo generale, il settore agroalimentare che ha registrato un balzo del 2,7% e quello farmaceutico (+1,3%).

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