8 gennaio 2019 - 16:54

Fincantieri, Francia e Germania contro l’acquisizione di Stx. Esame dell’Antitrust Ue. La Lega: fatto grave

Parigi e Berlino hanno chiesto alla Commissione europea di valutare la proposta di acquisizione di Chantiers de l’Atlantique (nuovo nome di Stx) da parte di Fincantieri. L’Eliseo: «Nessuna ritorsione politica». Salvini: «Parità di condizioni o ci saranno conseguenze»

di Francesca Basso

Fincantieri, Francia e Germania contro l'acquisizione di Stx. Esame dell'Antitrust Ue. La Lega: fatto grave
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Sembrava chiusa l’acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique (ex Stx) da parte di Fincantieri, che avrebbe fatto nascere un campione europeo della cantieristica navale e che dava nuova vita agli stabilimenti francesi, finiti nel maggio di quasi tre anni fa in procedura concorsuale al tribunale fallimentare di Seul. Mancavano solo i via libera dell’Antitrust francese e tedesco, dopo che Fincantieri a maggio aveva notificato l’operazione alla Commissione Ue. Ma Bruxelles aveva concluso che la soglia di fatturato dell’operazione non aveva una «dimensione europea» tale da giustificarne l’esame e aveva respinto il dossier alle autorità nazionali. L’Antitrust francese, e quella tedesca si è associata, ha però presentato una domanda di rinvio facendo riferimento all’articolo 22 (paragrafo 1) del regolamento Ue sulle concentrazioni, chiedendo alla Commissione Ue di esaminare la proposta di acquisizione.

L’accordo

L’intesa era stata siglata, dopo un braccio di ferro tra Italia e Francia, dal presidente Emmanuel Macron e dall’allora premier Paolo Gentiloni durante il vertice di Lione del 27 settembre 2017. Poi era stata suggellata dalla firma del 2 febbraio scorso tra Fincantieri e lo Stato francese, rappresentato dall’Agence des Participations de l’Etat, tramite la propria controllata Fincantieri Europe: il gruppo italiano avrebbe ottenuto dallo Stato francese il 50% dei cantieri di Saint-Nazaire, più in prestito per 12 anni l’1%, acquisendone di fatto il controllo e sborsando 59,7 milioni di euro. Un’alleanza ribadita in estate dal ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire anche al titolare del Mise Luigi Di Maio e all’omologo Giovanni Tria. Un’alleanza che ha cominciato a concretizzarsi nel settore della difesa attraverso la partnership tra Fincantieri e Naval Group, che peraltro ha l’11,7% del capitale dell’ex Stx: la joint-venture dovrebbe partire entro la prima metà di quest’anno. Attualmente l’azionariato dei Chantiers de l’Atlantique è così composto: Stato francese 84,3%, Naval Group 11,7%, industrie locali 1,6%, dipendenti 2,4%.

L’iter della procedura

L’Antitrust Ue guidato da Margrethe Vestager, sulla base degli elementi forniti dalle Autorità di Parigi e Berlino, ritiene che l’operazione «potrebbe nuocere in misura significativa — si legge in un comunicato — alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera». Ora la Commissione, che ha concluso «di rappresentare l’autorità più idonea a valutare i potenziali effetti transfrontalieri dell’operazione», chiederà a Fincantieri di notificare l’acquisizione. Una volta ricevuti i documenti, Bruxelles avrà 25 giorni lavorativi per esprimersi. A quel punto gli scenari che si aprono sono diversi. Ci potrebbe essere il via libera incondizionato all’accordo oppure condizionato ad alcune modifiche. Ma se dovessero sussistere dei dubbi, potrebbe anche esserci un supplemento di indagine.

Le reazioni politiche

Intanto ieri fonti dell’Eliseo hanno fatto sapere, rispondendo a una domanda sul caso, che «a seguire il dossier è la Commissione Ue, la Francia non ha chiesto assolutamente nulla. Non bisogna in alcun modo vederlo come una forma di ritorsione politica». Però sono giorni di tensione tra Roma e Parigi su più fronti, ultimo il sostegno del vicepremier Luigi Di Maio alle proteste dei gilet gialli francesi. Il premier Giuseppe Conte ha mostrato sorpresa: «Riterrei strano che fossero imposti ostacoli — ha detto a Porta a Porta —. Mi auguro che non ci siano». Mentre il vicepremier Matteo Salvini ha attaccato Bruxelles nella sua diretta Facebook: «Ennesima dimostrazione del fatto che l’Europa non esiste o esiste a senso unico». «Se esiste — ha concluso — ci sia parità di regole per tutti, altrimenti ne trarremo le conseguenze».

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