Papa Francesco: in caso di dimissioni sarò vescovo emerito di Roma e non resterò in Vaticano

di Gian Guido Vecchi

Il pontefice chiarisce: «Non ho intenzione di lasciare». Ma poi spiega: «Occorre delineare meglio e rendere esplicite» le regole per le dimissioni»

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«Al momento non ho intenzione di dimettermi», ripete Francesco. Ma spiega, in un’intervista a TelevisaUnivision, che in futuro le dimissioni del Papa andranno definite e «delineate un po’ meglio, rese più esplicite» e che, se mai lo facesse, seguirebbe criteri diversi da Benedetto XVI: si farebbe chiamare «vescovo di Roma emerito» e non Papa emerito, non indosserebbe la talare bianca né vivrebbe in Vaticano, «sicuramente no». Del resto, non tornerebbe neppure in Argentina ma rimarrebbe a Roma, «forse» in San Giovanni in Laterano.

«Se sopravvivo dopo le dimissioni, vorrei confessare e andare a vedere i malati» come un semplice prete, ha spiegato alle giornaliste messicane María Antonieta Collins e Valentina Alazraki. È vero che «gli fa un po’ male il ginocchio» e si sente un poco «sminuito», pur potendo camminare, ma «mai» gli è venuto in mente di dimettersi per questo. Tuttavia, «se vedo che non posso, o mi faccio male o sono un ostacolo», ha spiegato, confida nell’«aiuto» per prendere la decisione di ritirarsi.


«Dio lo dirà», ha spiegato più volte: Francesco non ha mai escluso la possibilità di dimissioni . Già nel 2014 aveva spiegato che Benedetto XVI «ha aperto una porta, la porta dei papi emeriti» e se «un vescovo di Roma sente le forze venir meno, credo debba farsi le stesse domande di Benedetto». Ora le sue parole, piuttosto, aprono alla possibilità di un provvedimento legislativo che definisca per il futuro un quadro di regole in caso di dimissioni di un Papa. E la scelta eventuale di farsi chiamare «vescovo emerito», come avviene nelle altre diocesi, di non vestire di bianco né risiedere in Vaticano, appare come un modo di evitare equivoci interessati e confusione sui cosiddetti «due papi», com’è accaduto in questi anni. Il Papa è uno solo.

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Che in Vaticano si stia pensando da tempo a definire la faccenda, del resto, lo confermano le parole del cardinale Giuseppe Versaldi, can onista, prefetto emerito della Congregazione per l’Educazione cattolica: «Sono d’accordo con Papa Francesco, credo che sarebbe necessario ordinare giuridicamente l’ipotesi di dimissioni del Papa, che ormai non sono più impossibili. La prima volta non c’era un ordinamento, ma è andata bene perché Benedetto l’ha gestita bene. Ma non si può lasciare scoperta dal punto di vista istituzionale una tale ipotesi in futuro».

12 luglio 2022 (modifica il 13 luglio 2022 | 08:46)