Il processo a Ciro Grillo, in aula due imputati. La ragazza: «Ero ubriaca»

di Virginia Piccolillo

Agli atti le nuove chat della vittima: «Ho fatto un casino». I vicini a Porto Cervo «Erano tutti a chiacchierare, a bere. Non abbiamo sentito nulla di anomalo»

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Dalla nostra inviata
TEMPIO PAUSANIA (SASSARI) «Ho fatto una ca... Poi ti racconterò. Ero ubriachissima». Al processo a Grillo jr e ai suoi tre amici denunciati per violenza sessuale di gruppo (da loro sempre smentita) a una studentessa, conosciuta in discoteca, assieme a un’amica, con la quale avevano concluso la serata nel residence del fondatore del Movimento, sono state acquisite nuove chat.


Sono quelle di S., la ragazza che ha messo a verbale le accuse, inviate al maestro di kitesurf per confidarsi e avere da lui un sostegno. Messaggi che raccontano molto di quella serata iniziata il 16 al Billionaire, dove S. era arrivata in taxi in compagnia di R. E proseguita in casa Grillo dove, tra le 5 e le 9 del mattino, sarebbero stati compiuti gli «atti di violenza» su S.. «Consenziente», secondo i ragazzi che si sono immortalati con S. durante scene hard e con R. esibendo parti intime accanto al viso di lei che dormiva: altra accusa di violenza sessuale. Ieri due dei ragazzi, Edoardo Capitta e Vittorio Lauri, per la prima volta sono comparsi in aula. «Per metterci la faccia», ha spiegato il difensore Andrea Vernazza.


A tenere banco nella seconda udienza quelle chat che il procuratore Gregorio Capasso ha chiesto e ottenuto di acquisire, a dispetto dell’opposizione della difesa. Le ha illustrate il luogotenente dei carabinieri Luca Levrini, delegato a svolgere le prime indagini dalla maresciallo Cristina Solomita che a Milano ha ricevuto la denuncia, anche lei ascoltata a lungo.


Particolarmente importante, secondo la difesa della ragazza, l’avvocato Giulia Bongiorno. È l’ultimo di tre messaggi inviati al surfista da S. quel giorno. Quando l’allora diciannovenne, come sostiene negli altri due whatsapp, uscita dal residence di Grillo comunque è andata ugualmente «in spiaggia» e ha fatto la lezione di kite già fissata, con un’altra insegnante. Al suo maestro, con cui aveva più confidenza, S. ammette di «aver fatto un casino». Ma specifica le condizioni in cui versava: ad alto tasso alcolico. Particolare che secondo la difesa della ragazza fa la differenza. «È pacifico che se manca il consenso consapevole, perché la ragazza ha fatto abuso di alcol, si tratta di violenza sessuale», spiega la legale, fondatrice assieme a Michelle Hunziker dell’Associazione Doppia Difesa. E all’obiezione conseguente, se sia violenza sessuale qualsiasi rapporto con una ragazza ubriaca, risponde sicura: «Non si può fare sesso se l’altra persona non presta consenso o il consenso è viziato».
Nell’udienza ascoltati anche i vicini di casa Grillo. «Erano tutti a chiacchierare, a bere. Non abbiamo sentito nulla di anomalo», hanno detto fuori dall’aula, le proprietarie di due ville vicine a quella di Grillo. «Ho sentito i ragazzi che cantavano. Niente di strano», ha confermato un uomo del personale di una terza villa vicina.

Ascoltato anche Roberto Pretto, manager del Billionaire, per capire se qualcuno si fosse accorto di qualcosa di anomalo nella serata in discoteca. «Non ci siamo accorti di nulla», assicura lui all’uscita. Il 21 nuova udienza, mentre i difensori all’unisono si augurano che si faccia presto ad arrivare al punto in cui dovrà essere il giudice a sciogliere il dilemma delle versioni contrapposte.

7 luglio 2022 (modifica il 7 luglio 2022 | 12:18)