Covid, Gimbe: frena la discesa dei contagi (-7,8%in 7 giorni). Quarte dosi più che dimezzate

di Carlotta De Leo

Dall’1 al 7 giugno diminuiscono terapie intensive (-11,7%), ricoveri ordinari (-15,2%) e decessi (-28,3%). Aumenta la percentuale dei nuovi casi in 22 Province. Cartabellotta: mascherine al chiuso, specie durante il voto per evitare focolai

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La discesa della curva epidemiologica prosegue, anche se a ritmo meno sostenuto. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 1-7 giugno una diminuzione di nuovi casi (-7,8%), ben più contenuta rispetto alla precedente (-23,7%).«La curva epidemiologica è in fase di plateau e condizionata dal netto calo dell’attività di testing nel lungo ponte del weekend scorso (-17,7% tamponi totali) e parallelamente dall’aumento del tasso di positività» afferma Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe. E aggiunge: «Sono “spie rosse” confermate dalla ripresa della circolazione virale in alcune Province, verosimilmente spinta dalla sotto-variante Omicron BA.5. In un contesto epidemiologico che conta ancora oltre 600 mila positivi (numero peraltro largamente sottostimato), tenendo conto di quarte dosi, è prudente continuare ad indossare la mascherina al chiuso. Una raccomandazione che vale anche per il prossimo voto (amministrativo e referendario) per ridurre al minimo la probabilità di focolai nei seggi e proteggere anziani e fragili».

I dati

Il monitoraggio rileva nella settimana 1-7 giugno, rispetto alla precedente una diminuzione dei nuovi casi (121.726contro 131.977). I decessi scendono del - 28,3% (in numeri assoluti 392 contro 547), con una media di 56 vittime al giorno (erano 78 all’ultima rilevazione). Scendono del -7,4% gli attualmente positivi (628.977 contro 679.394) e le persone in isolamento domiciliare (624.416 contro 674.025). Sul lato ospedaliero, diminuiscono del -15,2% i ricoveri con sintomi (4.342 contro 5.121) e del -11,7% le terapie intensive (219 contro 248). Il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 6,7% in area medica e del 2,4% in area critica: in terapia intensiva continuano a a diminuire gli ingressi ( in media 15 al giorno rispetto ai 20 della settimana precedente). Si segnala il calo del numero dei tamponi totali (-17,7%) pari a 1.065.110 nel periodo in esame (erano 1.293.472 nella rilevazione precedente): il tasso di positività è stabile per i molecolare (dal 5,4% al 5,5%), mentre è in aumento per gli antigenici rapidi (dall’11,9% al 14%).

Province e Regioni

Nella settimana in esame si rileva una riduzione percentuale dei casi in tutte le Regioni, salvo Veneto (+1%) e Friuli-Venezia Giulia (+1,6%). Rispetto alla settimana precedente, in 85 Province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi, ma salgono da 2 a 22 le Province in cui si rileva un aumento (dal +0,4% di Messina, Padova e Roma al +20,2% di Enna), in 7 casi superiore al 10%. In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.

Nuove varianti di Omicron: il caso del Portogallo

Il «caso Portogallo» ha destato una certa preoccupazione in Europa: qui il numero dei nuovi casi è salito da meno di 9 mila casi al giorno a oltre 29 mila in poco più di un mese, parallelamente all’aumentata prevalenza della variante BA.5 che il 20 maggio ha raggiunto il 37%, rispetto al 18,5% di due settimane prima. Nel nostro Paese, la flash survey dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) del 3 maggio, documenta la prevalenza della variante Omicron BA.2 (93,8%) con le nuove sotto-varianti BA.4 e BA.5 che si affacciavano (rispettivamente allo 0,47% e 0,41%). A breve, comunque, sarà pubblicata una nuova flash survey (condotta sui campioni del 7 giugno). «In questo contesto – spiega Cartabellotta – è fondamentale potenziare il sequenziamento aumentando la frequenza delle flash survey, almeno ogni due settimane, soprattutto quando le autorità internazionali segnalano nuove varianti di preoccupazione».L’Ecdc ha definito «varianti di preoccupazione» BA.4 e BA.5 perché hanno una trasmissibilità del 12-13% superiore rispetto a BA.2 e una maggior capacità di evadere la protezione immunitaria – sia da vaccino che da pregressa infezione – aumentando la probabilità di reinfezione. «Secondo l’Ecdc – spiega Cartabellotta – le nuove sub-varianti non sembrano determinare una maggior gravità della malattia, ma se a breve il numero di casi dovesse aumentare in maniera rilevante l’impatto sui ricoveri ospedalieri potrebbe non essere trascurabile».

Reinfezioni

Secondo l’ultimo report dell’Iss, nel periodo 24 agosto 2021-31 maggio 2022 sono state registrate in Italia oltre 509 mila reinfezioni, pari al 3,9% del totale dei casi. La loro incidenza settimanale, dopo un periodo di continua crescita, nella settimana 26 maggio-1° giugno ha segnato una flessione attestandosi al 5,9% (n. 7.371 reinfezioni) rispetto al 6,5% della settimana precedente.

Vaccini

All’8 giugno, l’88,1% della platea (50.789.227) ha ricevuto almeno una dose e l’86,6% (49.907.708) ha completato il ciclo vaccinale (+5.767 rispetto alla settimana precedente). I nuovi vaccinati sono 2.464, in netto calo rispetto alla settimana precedente quando erano stati 4.074 (-39,5%). All’8 giugno sono 6,86 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino: di questi, 4 milioni attualmente vaccinabili e 2,86 milioni temporaneamente protetti perché guariti da meno di dei mesi.

Quarta dose

All’8 giugno sono state somministrate 286.139 quarte dosi a persone immunocompromesse (il 36,2% della platea) , con una media di 1.837 somministrazioni al giorno, in netto calo rispetto alle 4.154 della scorsa settimana (-55,8%). Alla stessa data, invece, sono stati vaccinati con la quarta dose 752.483 over 80, fragili (60-79 anni) e ospiti di Rsa (il 17% degli oltre 4,4 milioni della platea di riferimento), con una media di 5.409 somministrazioni al giorno, un numero più che dimezzato (-56,2%) rispetto alle 12.350 quarte dosi al giorno della settimana precedente.

9 giugno 2022 (modifica il 9 giugno 2022 | 11:15)