Mattarella incontra l’editore Urbano Cairo per i 20 anni di La7

di Valentina Santarpia

Al Quirinale anche l’ad Marco Ghigliani, il direttore di Rete Andrea Salerno e il direttore del Tg La7 Enrico Mentana

desc img

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dei 20 anni dell’emittente La7, ha ricevuto questa mattina al Quirinale l’editore Urbano Cairo, con l’amministratore delegato Marco Ghigliani, il direttore di rete, Andrea Salerno e il direttore del Tg La7, Enrico Mentana. Lo riporta una nota del Quirinale.

Dagli inizi con Fazio e Littizzetto alla risalita del 2013

Un anniversario importante per l’emittente che ha portato in scuderia alcuni dei volti più importanti della tv italiana e raggiunto il record di 11 milioni di spettatori al giorno. Era il 24 giugno 2001 quando la rete prese il testimone da Telemontecarlo e Fabio Fazio e Luciana Littizzetto realizzarono nella serata inaugurale ascolti altissimi. Poi arrivarono Gad Lerner, Giuliano Ferrara, Piero Chiambretti e Daria Bignardi, e ancora Roberto Saviano, Serena Dandini, Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Maurizio Crozza, fino agli exploit di Michele Santoro, con la celebre puntata di Servizio Pubblico con Silvio Berlusconi ospite, e l’affermazione del tg guidato da Enrico Mentana. Anni di successi ma anche di difficoltà: «Ho preso il testimone al dodicesimo anno di vita ed era una staffetta che poteva finire male — ricorda all’Ansa il patron della rete, Urbano Cairo, arrivato alla guida il 30 aprile 2013 — La7 perdeva 100 milioni l’anno ed era tecnicamente fallita. Io ebbi in dote fondi per coprire undici mesi di perdite, 88 milioni, e mi misi subito al lavoro. La cosa di cui vado fiero è essere riuscito a risanare La7 senza licenziare nessuno e continuando a fare una tv di qualità sempre più seguita dal pubblico con un arricchimento continuo del palinsesto dei programmi. E questo grazie al fatto che abbiamo quasi azzerato gli sprechi, i costi improduttivi e abbiamo molto ridotto i costi generali. Oltre poi a fare le giuste scelte in termini di palinsesto».

desc img

Le scelte sul palinsesto

Il palinsesto all’epoca non funzionava: «Alcune scelte non erano molto azzeccate o perlomeno non davano gli ascolti che ci si attendeva in relazione ai costi che si sostenevano . Noi abbiamo tenuto le colonne portanti, come Mentana con il suo tg e le maratone imperdibili e la Gruber con Otto e Mezzo, luogo d’elezione del dibattito politico. Anche Formigli con Piazzapulita e le sue inchieste, Merlino e Panella in costante crescita e abbiamo successivamente inserito conduttori e giornalisti come Floris nel 2014 e Giletti nel 2017, che hanno realizzato risultati davvero eccellenti. Sono arrivati il gruppo di Propaganda Live, insieme ad Andrea Salerno, diventato direttore di rete anche qui con ottimi risultati. Abbiamo rilanciato Atlantide con Andrea Purgatori e la novità di Eden con Licia Colò». Ma quello che Cairo ricorda con più affetto è «la presentazione del palinsesto del 2013», «un evento veramente stupendo. La mia prima volta, da lì tutto è partito».

desc img

Le novità in arrivo

E adesso si guarda al futuro. «Stiamo mettendo a punto alcuni aspetti del prossimo palinsesto — conferma Cairo —. Resta la nostra programmazione ricca con tutti i protagonisti attuali, ma ci sono alcune trasmissioni a cui stiamo lavorando e potrebbero esserci novità interessanti. In estate, intanto, ci sarà In Onda con Concita De Gregorio e David Parenzo, poi a breve potremmo avere altre novità». Potrebbe rimanere anche Massimo Giletti: «La volontà è di averlo anche il prossimo anno, cercheremo di trovare un accordo», conferma Cairo. Attualmente la maggior parte dei programmi è dedicata all’informazione, al servizio pubblico «ma, ad esempio con Propaganda Live, c’è sicuramente una componente di intrattenimento molto divertente. C’è voglia di aprirsi in questa direzione e verificare possibili opportunità. Su La7d con lo sport , la pallavolo, stiamo ottenendo buoni risultati, aprire La7 allo sport può essere una strada».

desc img

Le prospettive: dal canone agli ascolti

E proprio il servizio di informazione che fornisce La7 pone il problema del canone, dovuto solo alla Rai: «La7 è indiscutibile che faccia servizio pubblico — nota Cairo —. Ricordo che durante la pandemia non solo non abbiamo chiuso alcun un programma ma abbiamo aumentato il tempo dedicato all’informazione per informare e rassicurare i cittadini. Credo che sarebbe giusto tenerlo in considerazione e dare anche a noi una piccola quota di un canone che è comunque ricco».In particolare, «nel corso della pandemia la tv non ha avuto aiuti di alcun genere — ricorda Cairo —. Un settore importante come quello televisivo, che ha un importante impatto sull’economia, anche attraverso la comunicazione che le aziende fanno in tv, meriterebbe maggiore attenzione. È stato un anno e mezzo molto duro e così come hanno avuto ristori altri settori, sarebbe giusto che avessimo anche noi un sostegno». La7 comunque punta al prossimo anniversario:avrà altri venti anni di vita? «Credo di sì. Prima le sette generaliste dominavano fortemente con numeri molto importanti. Ancora oggi hanno una quota di ascolto molto rilevante in prime time di oltre il 60%. La7 in questi ultimi 3 anni ha scalato le posizioni e ad esempio dal 2018 siamo stabilmente la sesta rete assoluta in prime time oltre ad essere attualmente la seconda rete più vista sui target pregiati dei laureati e della classe socioeconomica elevata».

desc img

24 giugno 2021 (modifica il 24 giugno 2021 | 16:35)