Diana De Feo, è morta la moglie di Emilio Fede

di Candida Morvillo

La moglie di Emilio Fede, Diana De Feo, è morta all’età di 84 anni nella sua casa napoletana. Il giornalista proprio domani compie 90 anni: «Ha lottato sino alla fine con un coraggio enorme»

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Diana De Feo è morta nel primo pomeriggio di oggi nella sua casa di Napoli. La giornalista, già senatrice della Repubblica, aveva 84 anni. A settembre, aveva subito un delicato intervento, e in questi mesi, si stava sottoponendo a una riabilitazione. «Ha lottato sino alla fine con un coraggio enorme», ha detto al Corriere il marito Emilio Fede, «non mi aspettavo che mancasse adesso: stavo per raggiungerla, da Milano a Napoli, per festeggiare con lei il mio novantesimo compleanno».

Erano sposati da 57 anni, hanno avuto due figlie e cinque nipoti. Lei, nata a Torino, aveva cominciato in Rai nel 1976, collaborando alla rubrica Almanacco del giorno dopo del Tg1, del quale era poi diventata inviata speciale di arte e cultura. Donna brillante e acuta, in gioventù aveva rifiutato una proposta di matrimonio di Costantino di Grecia, ed era stata senatrice, chiamata da Silvio Berlusconi, dal 2008 al 2013. Figlia di Italo De Feo, che fu segretario di Togliatti e poi direttore e vicepresidente della Rai, Diana raccontava che aveva respirato giornalismo e politica fin da bambina: «Il migliore amico di papà era Saragat, per casa giravano Nenni e De Gasperi, la passione ce l’ho da allora». L’ex direttore del Tg4 aveva deciso proprio in questi giorni di intitolare alla moglie una fondazione: «Ho destinato parte dei miei averi ad aiutare le famiglie dei malati che non hanno di che vivere. Dedicherò il resto della mia vita al ricordo di Diana».

Pochi giorni fa, sentito in previsione dei suoi 90 anni raccontava: «È un momento terribile. Dopo che sono caduto per strada, un illustre chirurgo inglese, si fa per dire, mi ha operato alle vertebre e mi ha quasi paralizzato. Sto in carrozzina. Faccio la riabilitazione. E Diana, la mia Diana, sta come sta. Sempre col grande coraggio, la grande bontà che la contraddistinguono. Sta. Lotta e noi tutti siamo appesi alle notizie che la riguardano. Ha subìto un intervento delicato e ha ripreso a vivere con una forza incredibile. Ce la farà. Legge i giornali e, se non riposa, parla al telefono. Siamo stati io un ospedale, lei in un altro ospedale. Non la vedo da un mese a mezzo. Io sto a Milano, lei a Napoli, spero che, essendo affidato ai servizi sociali, mi diano il permesso di andare da lei per il mio compleanno».

L’anno scorso, per festeggiare l’89esimo compleanno, sempre sotto restrizioni per una condanna nel processo Ruby Bis, era andato a Napoli senza accorgersi che non era stata autorizzato ed era stato arrestato al ristorante con la moglie. Vicenda risolta in 24 ore. Con lui e lei finalmente mano nella mano, davanti alla torta. Lui che spiegava: «Vengo da dieci mesi di solitudine. Questo è il primo momento di commozione e serenità. Avrei fatto i domiciliari a Napoli da Diana, ma la casa è tutta scale, io ho una gamba inagile. La sera, vado a dormire a mezzanotte e 16 perché so che Diana spegne la luce dopo gli ultimi tg. Così, sogno di tenerla per mano». Lei assicurava di non aver mai contemplato la parola «divorzio». Diceva: «Io sono per la famiglia, la famiglia è una cosa bellissima». E Fede ricordava che Berlusconi gli diceva sempre: «Diana è la parte migliore della famiglia».

23 giugno 2021 (modifica il 24 giugno 2021 | 13:03)