12 luglio 2020 - 00:17

Amantea, migranti positivi al coronavirus: proteste e strada bloccata

Fanno parte di un gruppo di 70 pachistani avvistato a poche miglia dalla costa. Sotto pressione anche Lampedusa: 791 persone arrivate nelle ultime 48 ore

di Claudio Del Frate

Amantea, migranti positivi al coronavirus: proteste e strada bloccata
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Ci sono 28 positivi al coronavirus nel gruppo di circa 70 migranti sbarcati sabato a Roccella Jonica, sulle coste della Calabria. È il risultato dei primi tamponi eseguiti poche ore dopo l’arrivo dall’ospedale di Reggio Calabria. Gli stranieri, tutti di nazionalità pakistana, sono stati smistati in centri di accoglienza della zona e messi in isolamento. Del gruppo fanno parte 48 adulti e 20 minori. Il gruppo era stato avvistato nel primo pomeriggio su un’imbarcazione al largo della costa ionica ed è stato fatto sbarcare con l’ausilio del personale della Croce Rossa. Si tratta del secondo sbarco nella zona nel giro di dieci giorni e che vede le coste della calabria e della Puglia come «terminale» della rotta dei migranti provenienti dalla grecia e dalla Turchia.

Nella mattinata di domenica è scattata la protesta . Tredici pachistani (pare appartenenti al gruppo arrivato nei giorni scorsi) sono stati trasferiti in un centro di accoglienza gestito da privati nel centro di Amantea, cittadina della costa tirrenica in provincia di Cosenza. Trattandosi di persone positive al tampone ma asintomatiche, non è stato ritenuto necessario il ricovero in ospedale. Al diffondersi della notizia un gruppo di 200 persone è sceso in strada, bloccando il transito sulla provinciale. Ad Amantea la presenza dei migranti è da tempo fonte di tensione dunque sul posto si trovavano già schierate le forze dell’ordine. I contestatori chiedono il trasferimento dei migranti in una sede più idonea, sostengono che la presenza di queste persone rischia di danneggiare il turismo locale. La governatrice della Calabria Jole Santelli si è detta pronta a «vietare gli sbarchi in Calabria».

La giornata di sabato ha registrato una forte ripresa degli arrivi di barconi sulle coste italiane. La pressione maggiore riguarda l’isola di Lampedusa dove in 48 ore sono approdati 791 profughi, in massima parte salpati dalla Tunisia. I migranti arrivano di solito in piccole gruppi, su imbarcazioni forse messe in acqua a poche miglia dalla costa dalle cosiddette «navi madre». Nell’hotspot di Lampedusa, una struttura in grado di ospitare 100 persone, si trovavano ieri oltre 700 stranieri. Interventi immediati di sostegno sono stati chiesti dal sindaco totò Martello e dal governatore della Sicilia nello Musumeci. Anche in questo caso tutti i nuovi arrivati sono stati sottoposti a tampone e posti in quarantena.

Secondo i dati del Viminale dall’inizio dell’anno sono giunti in Italia 8.087 migranti: più dei 3.165 arrivati nello stesso periodo del 2019 ma meno dei 16.937 del 2018 (sempre tra il primo gennaio e il 10 luglio). Sensibilmente mutata è la mappa del fenomeno: se fino all’anno scorso la libia era il principale punto di partenza di chi attraversava il Mediterraneo nell’ultimo periodo preso in considerazione il baricentro si è spostato con decisione sulle coste della Tunisia.

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