3 giugno 2020 - 18:06

Lampedusa, impacchettata la Porta d’Europa per i migranti. Il sindaco: «Meschini»

L’opera è simbolo dell’accoglienza. Il promotore Mosca Mondadori: «Per sdrammatizzare lo considero un inconsapevole omaggio a Christo». Lo sdegno di Fico: «Gesto da condannare»

di Salvo Toscano

Lampedusa, impacchettata la Porta d'Europa per i migranti. Il sindaco: «Meschini»
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«Un atto meschino», lo ha definito il sindaco Totò Martello. «Uno sfregio», lo chiama il presidente della Camera Roberto Fico. La Porta d’Europa, monumento realizzato da Mimmo Paladino che simboleggia l’accoglienza dell’isola delle Pelagie è stata «impacchettata» e sigillata da ignoti. Un gesto che ha suscitato la reazione indignata dell’amministrazione e della politica. Anche se Arnoldo Mosca Mondadori, che fu il promotore dell’installazione dell’opera nel 2008, commenta: «Ne ho parlato oggi col maestro Mimmo Paladino, che mi diceva che è un inconsapevole omaggio all’artista Christo (scomparso in questi giorni, ndr) che impacchettava i monumenti. Io mi affianco a lui, per sdrammatizzare».

Il sindaco

La Porta è stata letteralmente imballata. E successivamente, dopo la denuncia del sindaco, liberata dagli involucri da parte della polizia municipale. «È un’azione meschina che fa male all’immagine di Lampedusa — commenta il sindaco Martello — e soprattutto fa male ai lampedusani: ho immediatamente sporto denuncia alle autorità competenti, mi auguro che i responsabili vengano individuati. Lo Stato deve riaffermare la sua presenza sull’isola e lo deve fare anche attraverso azioni concrete di sostegno ad una comunità che continua a ‘tenere aperta’ quella porta in nome del rispetto dei diritti umani, nonostante enormi sacrifici e nonostante qualcuno abbia intenzione di chiuderla».

Le parole di Fico

Al sindaco e all’isola ha fatto giungere la solidarietà il presidente della Camera: «Voglio rivolgere al sindaco Totò Martello e a tutta la comunità di Lampedusa un abbraccio a distanza. Lo sfregio alla ‘Porta d’Europa’ è un gesto da condannare con forza. Abbiamo il compito — come istituzioni — di stare al fianco di tutti i cittadini, essere presenti in tutte le situazioni difficili». Così Roberto Fico, che sottolinea la necessità, richiamata ancora oggi dal sindaco Martello, di non lasciare sola la comunità lampedusana. «Un gesto da condannare», commenta il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo che parla di «clima di tensione legato anche alle difficoltà che l’isola attraversa a causa del Coronavirus che ha paralizzato il turismo e l’economia locale». E Pietro Bartolo, eurodeputato eletto nel Pd e già medico a Lampedusa, commenta: «Non saranno di certo dei teli e del nastro, che hanno sfregiato la Porta d’Europa, a cancellare la nostra memoria. Non rappresenta degnamente i lampedusani quella sparuta minoranza che con un gesto vile ha infangato la dignità di un popolo che ha fatto onore all’umanità intera e che, malgrado le difficoltà che ha affrontato negli anni ed in special modo nell’ultimo periodo, non ha ricevuto le attenzioni e le risposte che si merita». E sui social c’è chi commenta l’episodio lamentandosi degli «sbarchi a go-go» e invitando a spedire la Porta impacchettato «alla Ue e a questo governo pro-immigrazione».

Il promotore

Arnoldo Mosca Mondadori fu uno dei promotori del’installazione del monumento. Che rappresenta l’accoglienza e la fratellanza. «Stiamo lavorando insieme a Pietro Bartolo e alla Coop di Firenze per un restauro della Porta di Lampedusa — racconta —, che per me è un restauro non solo fisico ma culturale: occorre rimettere al centro la riflessione su cosa significa accogliere. Non posiamo non guardare a quella porta come a un segno fondamentale».

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