7 luglio 2019 - 20:03

Venezia, nave da crociera sbanda e rischia di investire uno yacht vicino San Marco

L’imbarcazione della Costa Crociera ha rischiato di finire contro la riva a causa del maltempo. La Procura di Venezia aprirà un’inchiesta: un «atto dovuto»

di Gloria Bertasi

Venezia, nave da crociera sbanda e rischia di investire uno yacht vicino San Marco
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VENEZIA Ancora paura a Venezia: una nave da crociera della Costa ha rischiato di finire contro una banchina all’altezza di Riva 7 Martiri, vicino piazza San Marco. Erano passate da poco le 18 di domenica e pioveva a dirotto, sulla città si era scatenato un temporale furioso, con raffiche di vento così violente che sembravano presagire l’ingresso di una tromba d’aria dal mare. Proprio in quel momento, dal porto usciva la Costa Deliziosa. Aveva appena navigato il canale della Giudecca e si trovava in bacino di San Marco quando per la pioggia e il vento ha quasi speronato i vaporetti che stavano transitando e uno yacht. Ma soprattutto il gigante del mare (la Deliziosa ha un tonnellaggio di quasi 93 mila tonnellate, è lunga 294 metri e ospita 3.700 persone tra passeggeri ed equipaggio) sembrava stesse dirigendosi verso Riva 7 Martiri, replicando quello che è accaduto il 2 giugno quando per un’avaria la Msc Opera si é schiantata sulla banchina di San Basilio.

Terrore a bordo

A bordo dei vaporetti è scoppiato il terrore, molti hanno iniziato a filmare cosa stava accadendo e in tutti i video, postati in tempo reale sui social, i commenti di sottofondo sono corali: «Come hanno potuto permettere che uscisse dal porto? Sono pazzi». Sullo yacht la reazione non è stata diversa, chi si trovava a bordo è uscito terrorizzato dalla cabina, convinto che la nave li avrebbe colpiti tanto si era avvicinata. Alla fine, i rimorchiatori in servizio al porto sono riusciti ad evitare il peggio e la crociera si è fermata a trenta metri dalla riva, a quindici dallo yacht. «Quando la nave ha lasciato il porto le condizioni meteo non destavano preoccupazioni — dice la Capitaneria di Porto — il temporale è scoppiato in pochi minuti e i tre rimorchiatori hanno gestito la situazione». Il porto però vuole vederci chiaro e il presidente Pino Musolino ieri sera ha annunciato: «Ci riserviamo di avviare una tempestiva verifica per appurare se la nave avesse ricevuto i necessari permessi e avesse ottemperato alle verifiche, riteniamo inoltre necessario organizzare al più presto un ulteriore incontro con la Capitaneria di Porto per valutare l’adozione di altre misure di sicurezza».

La polemica

Intanto, a Venezia, dove la procura ora aprirà un’inchiesta, impazzano le polemiche. Da anni tutti chiedono di allontanare le crociere dal centro storico ed è ancora fresca la paura per la sfiorata tragedia del 2 giugno. A complicare la situazione: la politica con il braccio di ferro in corso tra Comune di Venezia e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli sul tracciato alternativo da far percorrere alle navi. Comune, Regione e Autorità portuale spingono per l’adeguamento del canale Vittorio Emanuele, attualmente usato dalle imbarcazioni dirette al porto commerciale e perché si adeguino tre banchine della prima zona industriale di Marghera in modo da ormeggiarvi le crociere più grandi.

Toninelli

Una soluzione promossa anche dall’Unesco nella sessione plenaria che in queste ore, a Baku, ha riconosciuto le vicine colline del Prosecco come patrimonio dell’umanità. Toninelli, che in serata ha disposto «una immediata ispezione ministeriale» sull’ultimo incidente, non è tuttavia d’accordo: ha bocciato lo scavo del canale e pure Marghera preferendo l’ipotesi di usare il porto di Chioggia o di realizzare un offshore sulla falsariga di Barcellona.

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