19 gennaio 2019 - 07:35

De Benedetti, «Yacht non dichiarato»: rischia multa da 36 milioni

Per l’Agenzia delle entrate vale una sanzione fino a 36 milioni. La replica: nessuna evasione. Costruita a Viareggio, la barca di 51 metri è stata registrata alle Isole Cayman

di Massimiliano Nerozzi

De Benedetti, «Yacht non dichiarato»: rischia multa da 36 milioni
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L’errore, se tale si rivelerà, sarebbe stato evitabile pure affidando la documentazione a un centro di assistenza fiscale: secondo la Guardia di finanza di Torino, una società dell’ingegner Carlo De Benedetti non ha indicato «nel quadro RW» della dichiarazione dei redditi, «investimenti detenuti in Stati o territori a fiscalità privilegiata per un valore annuo pari a 19.995.000 euro». L’omessa dichiarazione, sempre secondo i militari delle Fiamme gialle, sarebbe stata fatta tra il 2011 e il 2017, per un importo sui 120 milioni. Una irregolarità amministrativa che viene punita con una multa tra i 7 e i 36 milioni. «Mai evaso o omesso di dichiarare alcuna proprietà estera» è stato il commento dell’imprenditore, affidato a un comunicato. L’accertamento fiscale - effettuato dal Nucleo di polizia economico finanziaria e notificato a settembre - riguarda la «Aldabra», società semplice detenuta dall’ingegnere al 99 per cento.

Al centro del controllo dei finanzieri c’è l’acquisto in leasing del «MY Aldabra», uno yacht di 51 metri costruito a Viareggio, ma poi registrato alle Isole Cayman, paradiso fiscale dei Caraibi. A far scattare gli accertamenti della Finanza fu una verifica compiuta nel 2016 proprio sulla società Aldabra: mai era stato dichiarato al fisco il valore dello yacht. Da lì in poi, è bastato seguirne la rotta: uscito nel 2011 dai cantieri navali di Viareggio, era stato venduto all’Unicredit leasing per 19.995.000 euro e subito affittato alla Aldabra. Per la Guardia di finanza, il solo De Benedetti avrebbe utilizzato lo yacht, tenendosi ben lontano dalle acque territoriali dell’Unione europea.

Accuse e ricostruzione contestati dall’imprenditore, «profondamente sorpreso» anche per la divulgazione della notizia: «Perché da un punto di vista formale, non sono stati rispettati i dovuti obblighi di riservatezza». Detto ciò - spiega il comunicato - «l’ingegner De Benedetti non ha mai evaso, o omesso di dichiarare, alcuna proprietà estera, in particolare per quanto riguarda l’imbarcazione MY Aldabra, che era di proprietà di UniCredit Leasing SpA in Italia». Per questo, si prepara il contrattacco: «Un’informazione data al pubblico e basata sul nulla, gravemente lesiva. L’ingegnere avvierà pertanto azioni a tutela della sua reputazione, e in tal senso ha già dato mandato al professor Franco Coppi di procedere giudizialmente».

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